Non vi erano dubbi sull’importanza del provvedimento, poiché il reddito energetico è stato fin da subito una misura molto attesa. Cosa lega a doppio filo le famiglie italiane, specie quelle meno abbienti? Sicuramente la ricerca di risparmiare sulle spese quotidiane. E quale è una delle spese più ingenti di oggi? Sicuramente le bollette di luce e gas. Per questo il reddito energetico, che prometteva impianti fotovoltaici gratis per le famiglie, è diventato l’obiettivo di molti italiani.

Dal 5 luglio scorso sono partite le domande per i pannelli solari gratis e ancora oggi continuano ad arrivare richieste da parte dei nostri lettori.

Tuttavia, queste domande sono inutili al momento, poiché, nonostante la scadenza delle istanze fosse prevista per dicembre, in molte zone d’Italia le risorse si sono esaurite entro 48 ore dall’apertura del portale per la presentazione delle istanze, come previsto dal Decreto Ministeriale dell’8 agosto 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 261 dell’8 novembre 2023.

“Buonasera, mi chiamo Renato e sono un padre di famiglia che sta cercando di presentare la domanda per il reddito energetico per installare i pannelli fotovoltaici a casa. Vivo in Abruzzo e so che per le Regioni del Mezzogiorno il reddito energetico è più accessibile rispetto al resto d’Italia. Mi sono collegato al sito del GSE per presentare la domanda, ma non riesco a capire come fare. Potete aiutarmi?”

Impianto fotovoltaico gratis con il Reddito Energetico: risorse già esaurite?

Installare un impianto fotovoltaico gratuitamente è senza dubbio un sogno per milioni di famiglie, da Nord a Sud Italia. L’aumento esponenziale del costo di luce e gas ha reso questo sogno ancora più desiderato. Nel reddito energetico molti hanno visto lo strumento utile per realizzare questo sogno. Tuttavia, l’operazione è diventata appannaggio di pochi eletti.

Il reddito energetico è scattato il 5 luglio, con l’apertura della piattaforma su cui era possibile per gli installatori aderire all’operazione e farsi riconoscere tra quelli da contattare per il completamento dell’impianto.

Per le famiglie, l’apertura della piattaforma ha dato di fatto il via alle istanze.

Domande, beneficiari e tutto ciò che si sa degli impianti fotovoltaici e dei pannelli solari gratis

Come si legge sul sito GSE.it, il reddito energetico prevede una concessione in conto capitale ai richiedenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici a uso domestico. Si tratta di un contributo a fondo perduto per installare impianti tra i 2 kW e i 6 kW di potenza, destinato a unità immobiliari di tipo residenziale, su pareti di proprietà del richiedente o di un soggetto appartenente al suo nucleo familiare.

In pratica, si tratta di un impianto a pannelli solari gratuito per i beneficiari. L’energia prodotta per l’autoconsumo deve essere utilizzata solo per uso proprio. L’energia in eccedenza non potrà essere venduta dal titolare dell’impianto, ma sarà a disposizione del Gestore Servizi Energetici, che utilizzerà i proventi della vendita per rifinanziare il fondo per nuovi beneficiari.

Molti potenziali beneficiari e risorse insufficienti

L’imponente numero di potenziali richiedenti ha fatto subito sembrare poche le risorse disponibili. Infatti, i potenziali beneficiari sono stati individuati tra tutte le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro, o a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli. Non propriamente un ISEE basso. Il contributo a copertura dell’acquisto dei pannelli solari e delle spese di installazione dell’impianto fotovoltaico era stato stabilito in una quota fissa di 2.000 euro, con l’aggiunta di una quota variabile fino a 1.500 euro per ogni kW di potenza installata.

Fondi già esauriti: la beffa del reddito energetico

Le dotazioni per il biennio 2024 e 2025, in cui il reddito energetico è in funzione, sono pari a 200 milioni di euro in totale.

Ovvero 100 milioni per anno. Di questi, 80 milioni sono destinati alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e 20 milioni alle altre regioni e province autonome.

Nelle prime 48 ore dall’avvio delle domande, i fondi a disposizione per il Mezzogiorno sono andati esauriti. Pertanto, chi vive in una di quelle regioni, come il nostro lettore, non potrà presentare domanda perché è ormai troppo tardi.

Sul sito del GSE è presente un contatore delle risorse, dove si possono verificare le dotazioni ancora disponibili. Per il Mezzogiorno il contatore è a zero. Al 24 luglio, dei 20 milioni destinati alle altre regioni e province autonome, poco più di 6 milioni sono ancora disponibili. Ma presto anche per chi risiede in queste zone d’Italia non ci sarà più alcuna possibilità.