Si avvicina la scadenza del 30 giugno, termine entro il quale deve essere pagato il saldo sui redditi 2021 nonchè l’acconto 2022. L’acconto può essere pagato con il metodo storico o con quello previsionale. Con il metodo previsionale il contribuente ha la possibilità di versare gli acconti sulla base di redditi che ritiene conseguirà nel 2022 senza che il calcolo sia influenzato dai redditi prodotti nel 2021.

Le modalità di pagamento delle imposte cambieranno sostanzialmente nei prossimi mesi grazie alle modifiche apportate al testo della legge delega di riforma fiscale come modificato dall’accordo di maggioranza di pochi giorni fa.

I versamenti saranno rateizzabili mentre le ritenute applicate sui redditi da lavoro autonomo andranno via via riducendosi.

Ecco cosa cambierà con la riforma fiscale.

La scadenza del 30 giugno

In attesa della c.d riforma fiscale,  al 30 giugno devono essere versate le imposte dirette sui redditi prodotti nel 2021.

In particolare:

  • il 30 giugno scade il versamento del saldo dell’anno precedente insieme al primo acconto dell’anno in corso;
  • il 30 novembre, il versamento del secondo acconto.

L’acconto per l’anno in corso deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:

  • unico versamento entro il 30 novembre dell’anno di imposta se l’acconto è inferiore a 257,52 euro,
  • due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima è pari al 40% e va versata entro il 30 giugno dell’anno di imposta (insieme al saldo dell’anno precedente), la seconda è pari al restante 60% e va versata entro il 30 novembre dello stesso anno.

I versamenti di saldo e/o primo acconto possono essere effettuati in rate mensili (compresi i contributi risultanti dal quadro RR relativi alla quota eccedente il minimale).

In base alle indicazioni ribadite sul portale dell’Agenzia delle entrate, chi è soggetto a ISA nonchè i soggetti in regime forfettario effettuano:

  • un unico versamento entro il 30 novembre se l’importo totale dovuto non supera 206 euro;
  • l’eventuale acconto in due rate di pari importo (50%+50%) è versato entro le stesse scadenze previste per gli altri contribuenti (30 giugno e 30 novembre).

La riforma fiscale.
Come cambieranno i versamenti delle imposte sui redditi?

Le modalità di pagamento delle imposte cambieranno sostanzialmente nei prossimi mesi grazie alle modifiche apportate al testo della legge delega di riforma fiscale come modificato dall’accordo di maggioranza di pochi giorni fa.

In particolare, nel testo aggiornato della legge delega sulla riforma fiscale si legge che rientra tra gli obiettivi della riforma:

attuazione del principio di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), numero 1) con specifico riferimento alle modalità di versamento dell’IRPEF dovuta dai lavoratori autonomi e dagli imprenditori individuali, nonché da tutti i contribuenti a cui si applicano gli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale di cui all’articolo 9
bis del decreto legge 24 aprile 2017 n. 50, mantenendo l’attuale sistema di calcolo del saldo e degli acconti anche previsionale, prevedendo, senza penalizzazioni per i contribuenti rispetto alla normativa vigente, una più equa distribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta
d’acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche.

Dunque, i contribuenti, privati, imprese e professionisti, avranno la possibilità di spalmare in più rate mensili il carico fiscale; oltre quelle che sono le attuali possibilità di rateazione. Le ritenute sui redditi prodotti dai professionisti potrebbero essere ridotte in un’ottica di garantire loro maggiore liquidità nel corso dell’anno.

Novità che si aggiungono al c.d. cashback fiscale.