IMU e saldo 2023, cosa accade per acquisti o divisioni ereditarie dopo l’acconto?

Sta per arrivare il momento di saldare il conto annuale con i balzelli sugli immobili e per chi ha delle variazioni immobiliari nella seconda parte del 2023 anche il calcolo dell'IMU deve essere rettificato.
2 anni fa
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IMU
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Il 16 dicembre scade la seconda rata dell’IMU 2023, quella a saldo. Infatti dopo la rata pagata a giugno, cioè il consueto acconto, ecco che arriva il momento di saldare il conto. A dire il vero quest’anno la scadenza slitta di un giorno, dal momento che il 16 dicembre è domenica. Ma poco cambia dal momento che tutti i contribuenti assoggettati all’Imposta Municipale Unica devono provvedervi. Ma cosa accade se dopo l’acconto 2023 qualcosa a livello immobiliare è cambiato per un contribuente? Parliamo di variazioni come lo sono quelle di acquisto case o di eredità immobiliari.

Il caso delle divisioni ereditarie dopo l’acconto IMU

“Gentili esperti, volevo da voi delle delucidazioni in merito all’IMU. Premetto che ho la mia casa dove vivo con la mia famiglia, non assoggettata a IMU in quanto abitazione principale. E lo stesso per il garage sotto casa come pertinenza. Pago l’IMU annualmente sulle due case dei miei genitori che abbiamo ereditato io e mia sorella dopo la morte dei miei. L’IMU è stato calcolato a regola d’arte da un geometra mio amico per tutti questi anni e anche per l’acconto 2023. Per le case dei miei abbiamo fatto sempre diviso due, io e mia sorella. Adesso però, a ottobre, abbiamo fatto l’atto dal notaio dove le due case sono state divise come proprietà. Il mio amico geometra mi ha detto che possiamo lasciare tutto come sta e pagare ancora il saldo come l’acconto, senza considerare la divisione. Ma ho paura che si stia sbagliando. Un altro mio amico che ha un CAF e Patronato mi ha detto che dovremmo passare a pagare due F24, uno fino a ottobre come sempre, mentre per il secondo ognuno di noi deve pagare l’IMU in base alla casa di cui è divenuto proprietario unico. Quale via devo scegliere?”

IMU, cosa fare in caso di variazioni?

L’IMU è una imposta che al momento in Italia si paga solo sulle seconde case e non sull’abitazione principale.

A meno che quest’ultima non risulti casa di lusso e inserita al Catasto nelle categorie apposite (Categoria A1, A8, A9, ndr). A giugno e a dicembre si pagano rispettivamente l’acconto e il saldo e sempre entro il 16 dei due mesi. Nel caso di compravendite immobiliari, l’imposta si paga solo per i mesi dell’anno in cui l’immobile risulta intestato al Catasto al contribuente interessato. Chi ha venduto casa ad aprile per esempio, dovrà versare l’IMU solo per i primi 4 mesi dell’anno. Le tariffe sono decise da apposite delibere del Comune dove è situato l’immobile, così come eventuali riduzioni ed esenzioni.

Vendite, eredità e cosa cambia per l’IMU

Nel caso prima citato della vendita, oppure di acquisto ad anno inoltrato, si fa il calcolo dell’imposta annuale. Il risultato viene diviso per 12 e moltiplicato per i mesi di possesso dell’immobile. La metà si versa a giungo, l’altra metà a dicembre. Questo perché in genere ogni anno i Comuni hanno facoltà di deliberare in materia di IMU e di aliquote entro ottobre dello stesso anno oggetto del pagamento. E così in genere a giugno si versa l’IMU utilizzando l’aliquota dell’anno precedente, mentre a dicembre, se il Comune l’ha cambiata, si usa la nuova aliquota.

Cosa accade per le case suddivise dopo l’acconto e in vista del saldo

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Nulla cambia nel caso specifico del nostro lettore che, per fare le cose in regola, deve provvedere obbligatoriamente a seguire ciò che gli ha detto l’amico del CAF e non il geometra. Infatti anche se a conti fatti il Comune incasserà la stessa cifra la cosa giusta è pagare due modelli F24.

La rata a saldo deve essere pagata per i mesi di luglio, agosto e settembre, dividendo tra lui e la sorella l’imposta da versare esattamente al 50%. Per ottobre, novembre e dicembre, invece, bisognerà ricalcolare l’IMU delle due case, con il nostro lettore che dovrà pagare i 3/12 dell’IMU che annualmente andrebbe versata per quel singolo immobile. E così deve fare la sorella per l’IMU e saldo 2023

IMU e saldo 2023, le seconde case ereditate

Una cosa che va fatta così anche quando muore un proprietario immobiliare e i familiari provvedono a fare la dichiarazione di successione. A partire dalla data in cui la successione è definita, l’IMU passa dal carico del defunto a quello degli eredi, e in quota in base alla divisione ereditaria. E capita che su un immobile ereditato che precedentemente non era assoggettato a IMU in quanto prima casa del defunto, l’IMU da versare diventa quella dei mesi successivi al decesso. Questo perché tale immobile, che per il defunto era prima casa, per gli eredi diventa seconda casa. Ecco spiegato come comportarsi con l’IMU e saldo 2023.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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