In questi giorni di fine anno sentire il citofono suonare è sempre un po’ preoccupante. Vuoi vedere che è il postino per una raccomandata da firmare? È l’Agenzia delle Entrate che mi sta notificando qualcosa prima scada il termine per l’accertamento? E se è il comune che vuole il pagamento dell’IMU che non ho pagato a suo tempo?

Ecco i pensieri che si fanno prima di rispondere con la fatidica espressione “Chi è?” o prima di affacciarsi alla finestra.

E quando la voce dall’altra parte dice “sono il postino, c’è una raccomandata da firmare”, un piccolo brivido di freddo attraversa il nostro corpo.


Con coraggio si scende a firmare. E se la busta che viene consegnata è verde, dubbi non ce ne sono. È qualche accertamento. Con coraggio si torna in casa.

La scadenza dell’accertamento IMU e non solo

Il 31 dicembre 2022 scade il termine di accertamento con riferimento all’anno d’imposta 2017. L’Amministrazione finanziaria (Agenzia Entrate, ecc.) può eseguire, infatti, l’accertamento entro il 31 dicembre del 5° anno successivo.

Molti contribuenti, quindi, in questi ultimi giorni dell’anno 2022 riceveranno notifica di accertamento su eventuali omissioni commesse con riferimento al periodo d’imposta 2017. Tra questi anche quelli per omesso versamento dell’IMU riferita a quell’anno.

Avviso omesso versamento IMU anno 2017, l’autotutela

Chi riceve la notifica di un atto di accertamento IMU 2017 non deve subito allarmarsi perché può anche darsi che l’atto possa essere annullato. E possa essere annullato perché, ad esempio, in realtà l’imposta risulta pagata ma il comune non ha aggiornato la posizione del cittadino. Oppure, può essere annullato perché l’avviso di accertamento ha ad oggetto l’IMU dovuta su un immobile che in realtà era ed è abitazione principale e quindi, il tributo non è dovuto.

La prima cosa da fare, dunque, è capire se l’atto è fondato. Se ritenuto NON fondato è possibile presentare un’istanza di autotutela.

Con l’autotutela, in pratica si chiede all’ente che ha inviato l’avviso di annullare in tutto o in parte l’atto, sulla base di informazioni e documenti di cui l’ente stesso non ha tenuto conto.

L’autotutela si presenta entro 30 giorni dalla notifica dell’avviso. Le modalità di presentazione sono indicate nell’atto ricevuto.

Il ricorso

Se l’esito dell’autotutela è negativo, il contribuente può sempre presentare ricorso. Il ricorso è da farsi entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento.

Si tenga presente che la presentazione dell’istanza di autotutela non sospende i termini per il ricorso. Questo significa che se il cittadino presenta autotutela sull’avviso di accertamento IMU 2017 e non vede recapitare risposta, è meglio che si prepari per presentare eventuale ricorso nei 60 giorni.

Laddove, invece, il cittadino ritenga fondata la pretesa tributaria allora è meglio che si metta in regola pagando quanto indicato nell’atto. Quindi, non fare autotutela e nemmeno ricorso. La convenienza è pagare e farlo nei tempi indicati nell’avviso stesso così da godere di sanzione ridotta.

Ricordiamo anche a chi avesse saltato il saldo IMU 2022 di poter fare il ravvedimento operoso. Questo eviterà problemi in futuro.