Come ogni anno, anche nel 2024 si avvicina la prima scadenza IMU. Il 16 giugno è tradizionalmente il termine per il versamento della prima rata di acconto. Quest’anno, tuttavia, i contribuenti godono di un giorno aggiuntivo per adempiere, poiché il 16 giugno cade di domenica e, essendo giorno festivo, la scadenza slitta al giorno successivo. Quindi, presto sarà il momento di versare l’imposta, e come sempre, le domande sono molteplici. Tra queste, l’esonero dal pagamento sulla prima casa e sulla pertinenza suscita particolare interesse, specialmente per coloro che possiedono più immobili, generando dubbi e perplessità su quale immobile possa godere dell’esenzione.

IMU sulla prima casa si paga, ecco quando e le possibili sanzioni

Di norma l’imu sulla prima casa non si paga ma i dubbi che stiamo per esporre dimostrano che le cose non sono sempre così lineari. Di seguito alcuni quesiti posti dai nostri lettori:

“Buonasera, sono proprietario di due abitazioni, una nella città dove ho sempre vissuto e una al mare, in una località turistica. Dal 2022, essendo in pensione, vivo quasi sempre nella casa al mare. Su questa, di piccola metratura, pago l’IMU da sempre. Tuttavia, mi è stato recentemente fatto notare che potrei star commettendo un errore. Essendo questa la mia abitazione principale, l’IMU dovrebbe essere versata per l’immobile dove, secondo l’anagrafe comunale, ho la mia residenza, ovvero la casa in città, che è tre volte più grande di quella al mare. Quale sarebbe la strada legale da seguire?”

“Buongiorno, sono comproprietario al 50% di una casa con mia moglie. La nostra famiglia è composta da me, mia moglie e le nostre due figlie. Per ragioni di lavoro, mi trasferirò di regione a luglio, ma già da settembre 2023 ho fatto trasferire mia moglie e le bambine nella nuova città, dove presto mi stabilirò definitivamente. Non ho pagato l’IMU sulla mia unica abitazione, dove solo io ho ancora la residenza.

Mia moglie ha dovuto prendere residenza nella casa affittata per iscrivere le bambine a scuola. Secondo voi, oggi dovremmo pagare l’IMU per il 50% della casa, considerando che mia moglie non vi risiede più? Inoltre, avrei dovuto pagare l’IMU anche lo scorso anno?”

Come funziona la differenza tra dimora abituale e residenza in materia di Imposta Municipale Unica

Se ci si chiedesse quali sono i principali dubbi riguardo l’IMU, la lista sarebbe lunga. I due quesiti sopra esposti sono solo alcune delle tipiche situazioni che i contribuenti devono affrontare ogni anno. Il secondo quesito, per esempio, si risolve facilmente con la normativa attuale. Anche la risposta al primo quesito è relativamente semplice, permettendoci di chiarire il principale dubbio sull’IMU, ovvero la distinzione tra residenza e dimora abituale.

Il lettore che presto lascerà la sua prima casa per motivi di lavoro dovrà pagare l’IMU, poiché, indipendentemente dalla proprietà, l’immobile dove ha vissuto diventerà una “seconda casa”. Anche se non comprerà un altro immobile e vivrà in affitto, l’IMU è già dovuta anche per la parte appartenente a sua moglie, che ha semplicemente anticipato ciò che anche il nostro lettore dovrà fare una volta completato il trasferimento. L’IMU sulla prima casa non si paga solo se residenza e dimora abituale coincidono in quel luogo.

Attenti, si rischia di pagare una imposta sbagliata

Spostare la residenza da un immobile all’altro comporta che l’esonero dall’IMU si applica solo se l’immobile di proprietà è contemporaneamente la residenza e la dimora abituale del nucleo familiare. Vivere in affitto e spostare la residenza fa decadere l’esonero. Analogamente, senza un cambio di residenza, ma spostando l’effettiva dimora, è il Comune a dover dimostrare, attraverso l’anagrafe e il consumo delle utenze, che il contribuente non risiede abitualmente nell’immobile dove ha la residenza.

Generalmente, le questioni si complicano quando si arriva a contenziosi legali relativi all’IMU.

L’IMU va pagata se residenza e dimora effettiva non coincidono?

Il primo quesito di un signore che ha due case e paga l’IMU su quella più piccola, nonostante vi abiti abitualmente, è significativo. Teoricamente, dovrebbe versare l’IMU sull’immobile dove non risiede, cosa che comporterebbe un maggiore esborso. Il Comune può dimostrare, come già detto, la reale situazione abitativa, obbligando il contribuente al pagamento. Ciò evita che i proprietari di più immobili adottino stratagemmi per ridurre il carico fiscale, una pratica comune tra chi possiede più immobili e cerca di pagare meno.