Il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro ripianato, il debito pubblico ridotto, l’arroganza della burocrazia moderata e controllata. E l’assistenza alle nazioni estere tagliata, per far sì che Roma non vada in bancarotta“, affermava Cicerone. Parole che risultano valide ancora oggi, tanto da poter essere considerate il mantra di ogni governo che desidera favorire lo sviluppo economico del proprio Paese.

Lo sa bene il governo guidato da Giorgia Meloni che proprio in questi giorni è al lavoro per mettere a punto la Legge di Bilancio 2023.

Proprio quest’ultima prevede la cancellazione e rottamazione di diversi debiti. Ma tra questi rientrano anche l’Imu, la Tari e il bollo auto non pagato? Ecco le informazioni disponibili in merito.

Imu, TARI e bollo auto non pagato: come sapere se rientrano nella sanatoria

Il Governo è pronto a venire incontro alle esigenze dei contribuenti con una nuova tregua fiscale. Grazie alla nuova legge di Bilancio si prevede, infatti, la cancellazione delle cartelle fino al 2015 con importo inferiore a mille euro. È possibile anche chiedere la rateizzazione, fino a cinque anni, per i pagamenti fiscali non effettuati nel 2022. Questo senza alcun aggravio di sanzioni e interessi.

Entrando nei dettagli, grazie alla nuova sanatoria verranno cancellati i debiti per il mancato pagamento di Imu, Tari e tassa automobilistica. In tal modo lo Stato intende alleggerire il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Grazie al maxi stralcio delle cartelle esattoriali con importo pari a massimo mille euro si intende dare un sostegno alle famiglie che hanno un debito pregresso con il Fisco.

Allo stesso tempo l’Agenzia delle Entrate – Riscossione non dovrà attivare una nuova procedura per i debiti esattoriali in questione, perché la sanatoria si presenta come un provvedimento già noto all’ente.

In attesa della Rottamazione Quater e novità sulla sospensione dei debiti esattoriali

In particolare è previsto l’annullamento delle cartelle esattoriali affidate o iscritte a ruolo nel periodo compreso dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Per quanto riguarda la rottamazione quater, invece, verranno applicati interessi del 2% per la rateizzazione del pagamento. Il contribuente interessato e avente diritto potrà chiedere di aderire alla Rottamazione quater entro e non oltre il prossimo 30 aprile 2023.

Soffermandosi sempre sui debiti con il Fisco, inoltre, si sottolinea che, in alcuni casi, l’ente deve sospendere immediatamente ogni procedura di recupero delle somme iscritte a ruolo o affidate alla Riscossione. Questo quando il debitore presenta una documentazione che attesti che il provvedimento emesso risulti interessato da prescrizione o decadenza del credito, provvedimento di sgravio, sanatoria 2023 e altri motivi di non esigibilità del credito.