“Ho un piccolo negozio di riparazioni bici: mi hanno detto che potrei andare in pensione a 62 anni (io li ho appena compiuti) ma che, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, prenderei 513 euro al mese. Io non so cosa accadrà dopo la quarantena: da un lato spero che molte persone riscoprano il piacere di pedalare e che l’attività si riprenda. Ma se dovessi chiudere posso optare per questa possibilità anche più avanti?”
Il bonus commercianti divenuto operativo dal 1° gennaio 2019 prevede un ponte alla pensione di vecchiaia con erogazione di un sussidio di 513 al mese per chi chiude l’attività (anche se alcuni provvedimenti normativi hanno chiarito l’effetto retroattivo).
Mai come ora, con tante attività commerciali messe in ginocchio dalla crisi, questo bonus ci appare attuale. Dopo aver pubblicato l’articolo di approfondimento sull’argomento (leggi: come fare domanda per il bonus 513 euro commercianti dopo chiusura causa coronavirus), molti lettori ci hanno scritto per avere maggiori informazioni. Molti hanno già i requisiti, altri sperano di reagire alla crisi ma si chiedono fino a quando durerà questa possibilità.
Chiariamo subito un punto: il bonus commercianti non è una novità strettamente legata alla contigenza che stiamo vivendo. Certo l’emergenza coronavirus ci ha spinto a riconsiderare questa modalità di pensione anticipata che potrebbe interessare diversi negozianti in crisi ma questo non significa che, terminata la quarantena, non si potrà più accedere al bonus in questione. Il requisito anagrafico per gli uomini è fissato a 62 anni quindi, in altre parole, il bonus commercianti offre a questa categoria di lavoratori la possibilità di andare in pensione con cinque anni di anticipo percependo 513 euro al mese fino al perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.