“Ho 21 anni e ho iniziato a lavorare da pochi mesi. Ho la fortuna di avere un contratto a tempo indeterminato ma mi spaventa l’idea di fare lo stesso lavoro per 50 anni. Trovo assurda questa prospettiva di non poter andare in pensione prima di 70 anni. So che è prematuro per pensarci ma vorrei capire come funziona e che cosa mi aspetta“.
Aldilà della quota 100 e di altre forme di uscita anticipata, se pensiamo alla pensione di vecchiaia, a che età può andare in pensione una persona che inizia a lavorare ora? La questione attiene al calcolo dell’età pensionabile e dell’aspettativa di vita.
Il principio, come facile intuire, è che l’adeguamento alla durata della vita media aumenta in proporzione anche l’età di uscita. Ecco perché, se parliamo di pensione di vecchiaia, non è una bufala ipotizzare che si dovrà lavorare fino a 70 anni. Anzi si supereranno i 70 anni. E’ uno scenario preoccupante ma purtroppo più che realistico.
Da che età iniziare a pensare alla pensione?
Come si legge nella lettera che abbiamo riportato in apertura, è forse presto a 20 anni di età per pensare alla pensione. Tuttavia è innegabile che alcuni campanelli d’allarme che mettono in guardia ci sono. Di recente è stato pubblicato il 13esimo Rapporto sullo Stato sociale a cura di Felice Roberto Pizzuti, economista dell’Università La Sapienza di Roma. Dal documento emerge che i giovani che si affacciano al mondo del lavoro rischiano di andare in pensione tardi e con assegni particolarmente bassi.
In questo senso la previdenza integrativa non è un aiuto o, sottolinea Pizzuti, lo è solo parzialmente perché solamente chi ha un contratto stabile può versare i contributi dovuti all’Inps o fondi privati.
Pasquale Tridico, che ha presentato il rapporto, ha confermato purtroppo i timori della nostra lettrice riguardo alle incertezze sulla pensione e la previdenza.
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A che età si andrà in pensione? Lo scenario preoccupante per i giovani di oggi