In base all’ultimo monitoraggio, le domande complessivamente pervenute per “Quota 100” al 31 dicembre 2021 sono 481.444, di cui

  • 379.860 accolte (78,9%)
  • 38.759 giacenti (8,1%)
  • 62.825 respinte (13,0%).

Quelle accolte rispetto al totale delle lavorate è prossima all’86%. Provengono per il

  • 49,7% da dipendenti privati
  • 31,2% da dipendenti pubblici
  • 19,1% da lavoratori autonomi.

A ricorrere a “Quota 100” sono stati soprattutto gli uomini. Più concentrazione di domande al Nord, meno al Mezzogiorno e ancor meno al Centro.

E’ questa la sintesi dei dati resi noti nel documento “Un bilancio di Quota 100”, redatto congiuntamente da INPS e Ufficio Parlamentare Bilancio (Upb).

Quota 100 e Quota 102

La pensione anticipata con Quota 100, ricordiamo, è quel sistema previsto per il solo triennio 2019 – 2021 e che permette il pensionamento con:

  • 38 anni di contributi
  • e 62 anni di età.

Requisiti da maturare entro il 31 dicembre 2021. Dal 2022 non è più presente questo sistema pensionistico. Solo questo anno è entrata in scena Quota 102. Ossia possibilità di pensione per chi, entro il 31 dicembre 2022, matura:

  • 38 anni di anzianità contributiva
  • e 64 anni di età.

Quota 102 non attira, tuttavia.

Il bilancio su Quota 100

Il bilancio Quota 100 INPS e Upb, punta a verificare:

  • quali categorie di lavoratori abbiano fatto maggiore ricorso a questa forma di pensionamento
  • quale sia stato l’effettivo tasso di adesione rispetto alle platee potenziali
  • di quanto il pensionamento sia stato anticipato rispetto ai requisiti della legge “Fornero”
  • quali siano i costi rispetto alle attese.

Dal documento emerge un dato importante. Dal 2022 e fino al 2025, le domande per l’accesso a Quota 100 crescerà ancora. Le uscite complessive dal mondo del lavoro potrebbero toccare quota 460.000. Ovviamente la richiesta di pensione potrà essere fatta da coloro che avranno maturato, entro il 31 dicembre 2021, i requisiti (contributivo e anagrafico) richiesti.

Il trend di crescita è giustificato soprattutto dall’incertezza in cui ancora naviga la mini-riforma del sistema pensionistico italiano.