In redazione di Investire Oggi è arrivato un interessante quesito sullo sconto in fattura 75% per la sostituzione degli infissi.

“Buongiorno, a breve inizierò dei lavori di ristrutturazione della casa in cui vivo con la mia famiglia. A tal proposito, tra i vari interventi effettuati, provvederò a sostituire anche gli infissi sfruttando lo sconto in fattura al 75%. Al piano terra dell’appartamento oggetto di lavori, dovrà sostituire anche una porta finestra scorrevole. Tuttavia, il rivenditore a cui mi sono rivolto per un preventivo mi ha riferito che tale tipo di “infisso” non rientra nel 75%. Mi confermate la correttezza di quanto asserito dal rivenditore?”

Lo sconto in fattura al 75%

Quando si parla di sconto in fattura 75% si fa riferimento all’opzione, alternativa alla detrazione in dichiarazione dei redditi, prevista per i lavori (art.119-ter del DL 34/2020)  finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.

L’agevolazione spetta anche alle imprese. Nel complesso possono sfruttare lo sconto in fattura al 75%: le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Stessa cosa dicasi per le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, enti, società di persone, società di capitali).

Sono un esempio di lavori ammessi allo sconto in fattura 75% (vedi circolare n°23/2022):

  • la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
  • il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
  • il rifacimento di scale e ascensori;
  • l’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici (Circolare 24.02.1998 n. 57, paragrafo 3.4).

Detto ciò, lo sconto in fattura al 75% può essere calcolato su una spesa massima di:

  • euro 50.000 per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • euro 40.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • euro 30.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Infissi con lo sconto in fattura al 75%. Quali limiti nella scelta?

Fatta tale necessaria ricostruzione veniamo al quesito esposto in premessa.

I suddetti lavori agevolati tra i quali rientra anche la sostituzione degli infissi, devono rispettare alcuni requisiti precisi.

In particolare, lo sconto in fattura 75% (o la cessione del credito o ancora la detrazione) spetta solo se i lavori effettuati rispettano le caratteristiche tecniche previste dal decreto ministeriale eliminazione delle barriere architettoniche 14 giugno 1989, n. 285.

Decreto che mette l’accento sull’accessibilità agli edifici oggetto di lavori da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. Potrebbe essere che la richiesta fatta dal lettore al rivenditore degli infissi non permetta di rispettare i requisiti tecnici del citato decreto.

Riassumendo…

  • Lo sconto in fattura al 75% può essere calcolato su una spesa massima di euro 50.000 per gli edifici unifamiliari;
  • anche la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti) rientra tra gli interventi agevolati;
  • i lavori effettuati devono rispettare le caratteristiche tecniche previste dal decreto ministeriale eliminazione delle barriere architettoniche 14 giugno 1989, n. 285.