Invalidità Civile, ecco tutto ciò che si può sfruttare dalle pensioni ai Bonus in base alla percentuale

Ecco la guida ai vantaggi, in base alla percentuale assegnata, per chi ha invalidità civile: pensioni, lavoro, fisco, agevolazioni e bonus.
3 mesi fa
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Comunemente si parla di invalidità civile facendo riferimento a tutte quelle particolari condizioni fisiche e di salute che producono nell’interessato una sostanziale riduzione della capacità lavorativa di un individuo. Ed è una condizione in cui si può trovare un cittadino, che viene prevista dal nostro ordinamento giuridico. E le normative di vantaggio per questi soggetti non mancano. Sia dal punto di vista previdenziale e quindi sulle pensioni, che dal punto di vista delle agevolazioni, dei Bonus e delle prestazioni assistenziali.

Molto dipende dalle condizioni del diretto interessato, cioè dalla percentuale di invalidità che la commissione medica invalidi civili delle ASL ha assegnato dopo opportuna visita. Partiamo dalla considerazione che i vantaggi iniziano nel momento in cui un soggetto è stato riconosciuto invalido al 33,33% almeno.

Invalidità Civile, ecco tutto ciò che si può sfruttare dalle pensioni ai Bonus in base alla percentuale

Esistono numerose normative che prevedono agevolazioni volte a compensare le difficoltà che un invalido può incontrare nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, per le pensioni, sono previsti diversi vantaggi. Con un’invalidità pensionabile di almeno l’80%, c’è la possibilità di andare in pensione già a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini. Questa misura si chiama pensione di vecchiaia anticipata per invalidi specifici. Tuttavia, l’invalidità civile non basta; è necessaria un’invalidità pensionabile, ovvero una riduzione della capacità lavorativa specifica per il lavoro svolto o che si svolge. Inoltre, bastano 20 anni di contributi.

Gli invalidi civili con almeno il 74% di invalidità possono accedere a diverse misure. Ad esempio, l’Ape sociale è disponibile con 30 anni di contributi, ma solo a partire dai 63,5 anni di età. Sempre con il 74% di invalidità civile, è possibile accedere alla quota 41 per i lavoratori precoci, che non prevede limiti di età ma richiede 41 anni di contributi complessivi, 35 anni effettivi senza contributi figurativi da Naspi o malattia, e un anno di contributi versato anche discontinuamente prima del diciannovesimo anno di età.

Invalidità Civile e Pensioni: Vantaggi e Percentuali Minime

Le donne con una invalidità del 74% possono andare in pensione anche con opzione donna. Da due anni, il regime contributivo sperimentale per le donne si applica anche a questa misura. Bisogna aver raggiunto, entro il 31 dicembre dell’anno precedente, i 61 anni di età, oppure 60 anni se si ha avuto un figlio, o 59 anni con più figli. Nel sistema assistenziale odierno, un invalido può avere diritto anche all’Assegno di Inclusione, la principale misura assistenziale disponibile dal 2024, che ha sostituito il vecchio Reddito di Cittadinanza. Per essere riconosciuti come potenziali beneficiari dell’Assegno di Inclusione come invalidi, occorre una percentuale di invalidità di almeno il 67%.

Agevolazioni dal 33,33% di Invalidità

I vantaggi iniziano a partire dal 33,33% di disabilità certificata dalle competenti commissioni mediche delle ASL, poiché un invalido civile è considerato un soggetto con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore a un terzo. Dal verbale rilasciato dalla commissione medica si può evincere il grado di invalidità accertato e i relativi benefici, come quelli previsti dalla Legge 104 (ad esempio, i 3 giorni di permessi mensili per un parente) o il diritto al contrassegno per parcheggi per disabili.

Dal punto di vista lavorativo, si parla di collocamento mirato per le agevolazioni destinate ai disabili riconosciuti con una percentuale di invalidità non inferiore al 45%. Con il verbale della commissione medica, bisogna recarsi al collocamento per essere inseriti in questa particolare area. Le aziende che devono assumere invalidi secondo le regole del collocamento obbligatorio rappresentano un vantaggio significativo.

Agevolazioni per il Lavoro e la Salute

Per i lavoratori con invalidità superiore al 50%, è possibile usufruire di un congedo di 30 giorni all’anno per cure e terapie. Con una retribuzione in linea con quella erogata durante i periodi di malattia.

Questo congedo non rientra nel periodo di comporto, il quale, se superato, potrebbe comportare la perdita del posto di lavoro. I lavoratori con invalidità almeno del 60% possono essere inseriti nella cosiddetta quota di riserva dal datore di lavoro.

Agevolazioni e Bonus dal 66,66% di Invalidità

Per i dipendenti statali con invalidità superiore al 66,66%, esiste la possibilità di scegliere la sede di lavoro più consona alle proprie esigenze. A partire da una riduzione della capacità lavorativa di almeno i 2/3 (66,66%), iniziano anche agevolazioni economiche come l’esonero dal pagamento del ticket sanitario per analisi di laboratorio, diagnosi strumentali, visite o prestazioni specialistiche relative alla patologia invalidante. L’assegno ordinario di invalidità è un trattamento destinato a chi ha un’invalidità superiore ai 2/3 e almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 anni versati negli ultimi 5.

Bonus, Sconti e Agevolazioni Fiscali

I lavoratori con invalidità superiore ai 2/3 hanno diritto all’assegno ordinario d’invalidità con almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio. Con un grado di invalidità di almeno il 74%, è possibile ottenere l’assegno di assistenza, riservato a persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Dal punto di vista previdenziale, un invalido riconosciuto con una percentuale superiore al 75% può godere delle maggiorazioni contributive. Dal 2002 in poi, l’interessato può far valere 1,2 volte ogni periodo di contribuzione versata dopo il riconoscimento della disabilità. Con un massimo di 5 anni.

Vantaggi per Invalidità Civile al 100%

Per le invalidità civili al 100%, i vantaggi sono massimi anche per le pensioni e trattamenti simili. Se la commissione medica ritiene l’interessato incapace di svolgere le comuni mansioni quotidiane, l’invalido può ottenere l’indennità di accompagnamento. Chi non può vivere senza assistenza continuativa di un soggetto terzo può beneficiare di questo assegno.

Per gli invalidi al 100% sono previste anche l’esenzione totale dal ticket sanitario e la pensione per invalidi civili totali. Ciò se non si superano determinati limiti di reddito.

Se l’invalido al 100% necessita di assistenza, oltre all’accompagnamento e ai permessi previsti dalla Legge 104 per il suo accompagnatore, quest’ultimo può godere di un congedo straordinario di due anni.

Con la Legge 104, inoltre, l’invalido ha diritto a delle agevolazioni per l’acquisto di un veicolo, alla deduzione delle spese sanitarie e di assistenza nella dichiarazione dei redditi. E anche alle detrazioni per spese sanitarie specifiche per disabili e per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono previsti anche vantaggi per l’acquisto di strumenti tecnologici e informatici, oltre a sconti sulle imposte di successione o donazione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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