L’inflazione continua a mettere a dura prova l’economia del nostro Paese. L’aumento generale dei prezzi, infatti, pesa sui bilanci delle aziende e delle famiglie italiane che riscontrano delle serie difficoltà nel riuscire a sostenere i vari costi. Molti datori di lavoro hanno registrato un calo del fatturato, decidendo in alcuni casi di abbassare le saracinesche delle proprie attività. Ne consegue che molti dipendenti sono rimasti senza lavoro.

Un cane che si morde la coda, dove a farla da padrona è un clima all’insegna dell’incertezza.

In tale contesto a rivestire un ruolo importante gli aiuti economici messi in campo dal governo per rilanciare l’economia italiana. Tra questi il bonus industria 4.0, con i soggetti interessati che hanno solo due mesi per ottenere il rimborso della metà della spesa sostenuta.

Investimenti in beni per l’industria 4.0: solo due mesi per avere il bonus completo con rimborso di metà spesa

Gli investimenti rappresentano il cuore pulsante di una società. Contribuiscono, infatti, ad accrescere la ricchezza di un Paese e il benessere dei suoi abitanti. Non sempre, però, si dispone del denaro necessario per raggiungere i propri obiettivi. In tale ambito giungono in aiuto degli incentivi per le imprese che desiderano effettuare investimenti in beni per l’industria 4.0.

Per avere il bonus completo con rimborso del 50% di spesa, i soggetti interessati devono presentare apposita richiesta entro il prossimo 31 dicembre 2022. La consegna dei beni acquistati, invece, deve avvenire entro e non oltre il 30 giugno 2023. Attenti, perché a partire dal prossimo anno la percentuale del credito diminuirà.

Entrando nei dettagli, così come riportato sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, per quanto riguarda i “Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205)

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • 2022: 50% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro
  • 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione”.