Non solo IRPEF e graduale superamento IRAP, nelle riforma fiscale ci saranno importanti novità anche per l’IRES, ossia l’imposta che pagano le società.

La riforma non sarà immediata. Infatti, il disegno di legge delega (approvato in via definitiva da Camera e Senato in questi primi giorni di agosto 2023) concede 24 mesi di tempo all’esecutivo per adottare i decreti necessari ad attuarla.

La legge delega individua solo i principi da mettere in campo. E tra questi c’è anche la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti.

L’imposta sul reddito delle società

Mentre l’IRPEF è l’imposta sul reddito persone fisiche, l’IRES è l’imposta sul reddito delle società. Quindi, è l’imposta che pagano le persone giuridiche. In particolare, sono soggetti ad IRES, attualmente:

  • le società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione, le società europee residenti in Italia;
  • gli enti pubblici e privati residenti in Italia, compresi i consorzi, i trust, gli organismi di investimento collettivo del risparmio e gli enti non commerciali (organizzazioni no profit);
  • le società e gli enti di ogni tipo, compresi i trust, non residenti in Italia, per i soli redditi prodotti in Italia.

Secondo il regime in vigore, l’imposizione è con una sola aliquota che, oggi, è pari al 24%.

IRES più dolce con la riforma fiscale

La legge delega dice che la riforma fiscale dovrà prevedere una serie di novità ai fini IRES.

L’imposta oggi viene calcolata apportando ai valori civilistici iscritti in bilancio, delle variazioni in aumento o diminuzione. In pratica, il reddito soggetto ad IRES non coincide con il reddito che scaturisce dal bilancio d’esercizio.

Con la riforma ci sarà, invece, l’allineamento tra valori civilistici e valori fiscali. Sarà, inoltre, introdotto un doppio regime agevolato rispetto all’IRES ordinaria del 24%, ossia:

  • la riduzione dell’aliquota nel caso in cui sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, in nuove assunzioni o in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili, una somma corrispondente, in tutto o in parte, al reddito entro i due periodi d’imposta successivi alla sua produzione;
  • per le imprese che non beneficiano della riduzione, sarà prevista la possibilità di fruire di eventuali incentivi fiscali riguardanti gli investimenti qualificati, anche attraverso il potenziamento dell’ammortamento, nonché di misure finalizzate all’effettuazione di nuove assunzioni, anche attraverso la possibile maggiorazione della deducibilità dei costi relativi alle stesse.

Riassumendo…

  • la legge delega per la riforma fiscale è stata definitivamente approvata da Camera e Senato agli inizi di agosto 2023
  • il governo ha 24 mesi di tempo per attuarla
  • tra le misure previste, non solo modifiche IRPEF e graduale superamento IRAP, ci sono novità anche per l’IRES (imposta sul reddito delle società)
  • in particolare, per l’IRES si prevede un doppio regime agevolato rispetto a quello ordinario con aliquota del 24%, oltre che l’allineamento tra valori civilistici e fiscali.