Il riconoscimento di molti dei bonus erogati dall’Inps, trattandosi di aiuti di natura previdenziale, è subordinato alla presentazione (o rinnovo) dell’Isee familiare, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che indica il reddito complessivo imputabile ad un determinato nucleo familiare. Questo passaggio è propedeutico anche per i percettori del reddito di cittadinanza e i beneficiari del bonus bebè, che – in entrambi i casi – devono dimostrare di trovarsi in una certa situazione economica per avere accesso alle misure.

L’Inps, anche per il 2021, ha messo a disposizione degli utenti delle istruzioni su come compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) necessaria per richiedere l’ Isee, utilizzabile appunto per prestazioni o servizi sociali o assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo familiare del richiedente.

La DSU e l’ Isee, infatti, sono indicatori della situazione economica familiare.

Isee 2021 e DSU per l’accesso a bonus bebè e reddito di cittadinanza

La dichiarazione Isee, come noto, ha validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata. Tutti i beneficiari del reddito o pensione di cittadinanza che hanno presentato la DSU nel corso del 2020, così come le famiglie che hanno intenzione di richiedere il bonus bebè, devono pertanto procedere con il rinnovo entro il 31 gennaio 2021 per non perdere la continuità nel pagamento della prestazione (o nel caso del premio alla natalità, per ottenerla).

Vediamo allora qual è il procedimento da seguire per le dichiarazioni Isee presentate a partire dal 1° gennaio 2021 che avranno validità fino al 31 dicembre 2021.

Le istruzioni su come compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la richiesta dell’ Isee sono messe a disposizione dell’Istituto, che a sua volta fa riferimento ai dati contenuti dal Sistema Informativo Isee (SII), banca dati costituita e gestita dall’Inps sotto il profilo tecnico e informatico contenente gli indicatori che servono a valutare la situazione economica delle famiglie.

Il Sistema Informativo Isee è consultato dagli enti erogatori ai fini della verifica del possesso dei requisiti da parte di chi abbia richiesto una prestazione sociale agevolata. L’accesso al reddito di cittadinanza, così come il riconoscimento del bonus bebè, quindi, mette quindi l’Inps (ente erogatore) nella posizione di dover procedere alla verifica e all’acquisizione del valore Isee (e di conseguenza anche della composizione del nucleo familiare) corrispondente al soggetto che beneficerà della prestazione.

Inps, come compilare DSU per la richiesta Isee 2021

Al fine di rendere più snello e meno complesso il sistema, nel 2017 il decreto legislativo n.147/2017 ha introdotto un’importante novità in materia di Isee. Nello specifico, con l’art. 10 comma 1, l’ordinamento ha ammesso e disciplinato il ricorso alla Dichiarazione Sostitutiva Unica precompilata, che è caratterizzata dalla coesistenza di dati autodichiarati da parte del cittadino con altri dati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS (c.d. dati precompilati).

La DSU precompilata è resa disponibile al cittadino mediante i servizi telematici dell’Inps, ai quali lo stesso può accedere direttamente o, conferendo apposita delega, tramite i CAF. Nel primo caso, il dichiarante, oltre a fornire gli elementi di riscontro, deve autodichiarare di aver acquisito le delega degli altri componenti maggiorenni il nucleo familiare ed indicare, per ciascuno di essi, il codice fiscale e il numero di tessera sanitaria, con la relativa data di scadenza. Tali dati verranno verificati dall’Istituto presso il Sistema Tessera Sanitaria.

Va detto, comunque, che all’utente viene sempre lasciata la possibilità di presentare la DSU nella modalità non precompilata.
Nel caso in cui, comunque, si decida di procedere con la precompilata, alla stessa il dichiarante ha accesso attraverso un sistema di autenticazione volto ad identificarlo, che gli permette di scegliere tra:

  • accesso tramite credenziali Inps;
  • identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di livello 2 o superiore;
  • CNS (Carta Nazionale dei servizi);
  • CIE (Carta di identità elettronica 3.0).

Isee 2021, come richiederlo

Una volta presentata la DSU, il dichiarante ottiene una ricevuta protocollata da parte dell’ente acquisitore ma non l’Isee calcolato.

Per il completamento della DSU ed il conseguente calcolo dell’Isee è necessario trasmettere in via telematica i dati autodichiarati e/o precaricati, nonché gli elementi di riscontro inseriti, al Sistema informativo dell’Isee dell’Inps (SII) e, a seguito della completa e valida ricezione di quei dati, richiedere all’Agenzia delle entrate l’esito del controllo sui predetti elementi di riscontro.

Solo se tale riscontro è positivo per tutti i componenti, l’Agenzia trasmette all’Inps i dati in proprio possesso, cosiddetti dati precompilati, che costituiscono appunto l’oggetto della precompilazione. Tali dati devono essere poi accettati o modificati dal dichiarante entro tre mesi dallo loro ricezione. Scaduto tale termine senza che sia avvenuta la loro accettazione o modifica non sarà più possibile completare il rilascio dell’Isee precompilato senza effettuare nuovamente l’acquisizione del nucleo e degli elementi di riscontro su redditi e patrimoni.

Quindi, è in base all’esito dei riscontri dell’Agenzia delle Entrate, che l’Inps consente o nega l’accesso alla DSU precompilata.

Isee 2021, le informazioni da inserire al momento della compilazione DSU

Per ottenere il calcolo dell’Isee “standard”, valido per la generalità delle prestazioni sociali agevolate, occorre compilare la DSU mini, che contiene i principali dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare. In casi particolari, in base al tipo di prestazione da richiedere oppure alle caratteristiche del nucleo familiare, occorre fornire informazioni aggiuntive mediante la compilazione della DSU integrale.

Per la precompilazione della DSU vengono utilizzate le informazioni disponibili negli archivi dell’Istituto, nell’Anagrafe tributaria, nel Catasto, nonché le informazioni sui saldi e le giacenze medie dei rapporti finanziari dei componenti il nucleo familiare comunicate dagli intermediari finanziari.
Alcune informazioni riportate nella Dichiarazione Sostitutiva Unica sono in parte autodichiarate (come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione ed altri dati non completamente disponibili negli archivi amministrativi, come la casa di abitazione).

Altri invece sono acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (come reddito complessivo ai fini Irpef) e dall’Inps (come quelli relativi ai trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’Istituto per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef).

Va ricordato che, per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto riportato al momento della compilazione.

L’attestazione Isee sulla base delle informazioni autodichiarate, acquisite dall’Agenzia delle Entrate e reperite nei propri archivi, sarà rilasciata al richiedente entro dieci giorni lavorativi dalla ricezione della DSU, mediante:

  • l’accesso al servizio online dedicato;
  • la richiesta alle sedi territoriali competenti o allo stesso ente al quale è stata presentata la dichiarazione, in presenza di specifico mandato conferito dal dichiarante.

La DSU infatti può essere presentata:

  • all’ente che eroga la prestazione sociale agevolata;
  • al Comune;
  • a un Centro di Assistenza Fiscale;
  • online all’INPS attraverso il servizio dedicato.

In quest’ultimo caso basterà accedere all’area servizi Inps e autenticarsi con Pin, Spid, Cie o Cns. Va ricordato a tal proposito che l’attestazione può essere richiesta da qualunque componente del nucleo familiare all’Inps, mediante accesso al servizio online dedicato o tramite le sedi territoriali competenti.