ISEE 2024, si possono togliere ora i titoli di Stato?

L’uscita dall’ISEE dei titoli di Stato e altri prodotti finanziari non è immediata. Ciò avrà ripercussioni sui contribuenti
3 settimane fa
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La Legge di Bilancio 2024, come noto, ha introdotto un’importante novità riguardo al calcolo dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che riguarda l’esclusione di specifici beni patrimoniali mobiliari dal calcolo dell’indicatore.

In particolare, titoli di Stato, libretti postali e buoni fruttiferi postali non concorrono più alla determinazione dell’ISEE, purché il loro valore complessivo non superi la soglia di 50.000 euro.

Questa modifica normativa rappresentar un significativo alleggerimento per molte famiglie italiane, che possono vedere ridursi l’importo del proprio ISEE grazie a questa esclusione.

In redazione è giunto un quesito.

“Buongiorno, faccio presente di avere un ISEE 2024 in corso di validità del valore di 16.000 euro circa. Nella DSU (dichiarazione sostitutiva unica presentata) ho indicato anche dei titoli di Stato che incidono notevolmente su detto valore. Togliendoli, infatti, riuscirei ad abbassare la soglia ISEE al di sotto dei 14.000 euro. Sono a chiedere se, oggi, in applicazione di quanto previsto dalla Legge di bilancio 2024, la quale prevede che detti titoli non vanno più inseriti nell’ISEE, io possa aggiornare il mio ISEE eliminando detti titoli di Stato.”

Cos’è l’ISEE e perché è importante?

L’ISEE è un indicatore che misura la situazione economica di un nucleo familiare ed è utilizzato per accedere a una vasta gamma di prestazioni sociali agevolate. Attraverso la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), i contribuenti forniscono informazioni riguardanti i redditi e il patrimonio (sia mobiliare che immobiliare) relativi ai membri del proprio nucleo familiare.

Questi dati fanno riferimento al 31 dicembre di due anni precedenti, quindi per l’ISEE 2024 si guarderanno i dati patrimoniali e reddituali al 31 dicembre 2022.

L’ISEE ha una durata di validità annuale. E l’attestazione rilasciata, una volta presentata la DSU, ha efficacia fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata.

Fuori dall’ISEE i titoli di Stato: legge di bilancio 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito che specifici beni mobiliari non dovranno più essere indicati nella DSU ai fini del calcolo dell’ISEE.

Nello specifico, l’esclusione riguarda i titoli di Stato e alcuni strumenti di risparmio postali, fino a un valore massimo complessivo di 50.000 euro. Questa modifica include i seguenti strumenti finanziari:

  • Buoni ordinari del Tesoro (BOT) con durata fino a 12 mesi;
  • Certificati del Tesoro zero-coupon (CTZ) con durata di 24 mesi;
  • Buoni del Tesoro poliennali (BTP), con scadenza variabile dai 4 ai 30 anni;
  • Certificati di credito del Tesoro (CCT), caratterizzati da cedole variabili semestrali;
  • Titoli di Stato a medio termine (durata di 7 anni);
  • Buoni postali fruttiferi;
  • Libretti di risparmio postale.

Questi strumenti non concorreranno più alla formazione del patrimonio mobiliare considerato ai fini ISEE, fino al limite di 50.000 euro complessivi. Al di sopra di questa soglia, però, il loro valore tornerà a essere conteggiato.

Quando entra in vigore questa modifica?

Nonostante l’entusiasmo suscitato da questa novità, è importante precisare che l’uscita effettiva dei titoli di Stato e degli altri beni elencati dal calcolo dell’ISEE non è ancora operativa. Come chiarito dal Ministero del Lavoro e dall’INPS, l’entrata in vigore di questa novità dipende dalla modifica del regolamento ISEE (DPCM n. 159 del 2013).

Finché tali modifiche non saranno approvate, rimarranno in vigore le regole attuali. Che prevedono l’inclusione dei titoli di Stato e degli altri beni mobiliari nel calcolo dell’ISEE. Ad oggi, dette modifiche non sono state ancora recepite. Dunque, per il lettore, non è possibile aggiornare l’ISEE eliminando i titoli di Stato a cui fa riferimento. Ciò, in quanto, per adesso l’esclusione dei titoli di Stato dall’ISEE non vale ancora.

ISEE senza titoli di Stato: quali vantaggi futuri?

Quando le nuove regole diventeranno operative, l’esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti postali potrebbe comportare una riduzione significativa del valore dell’ISEE per molte famiglie italiane.

In particolare, coloro che possiedono investimenti mobiliari sotto la soglia di 50.000 euro vedranno una diminuzione del valore patrimoniale complessivo dichiarato. Il che potrebbe abbassare l’ISEE e, di conseguenza, rendere più facile l’accesso a prestazioni sociali agevolate.

Ad esempio, coloro che si trovano a pochi punti percentuali sopra le soglie ISEE necessarie per accedere a bonus o agevolazioni potrebbero rientrare nei parametri una volta esclusi i titoli di Stato. Questo può significare l’accesso a sconti su bollette, tariffe scolastiche, assistenza sanitaria e altri servizi sociali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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