Chi nella vita non ha mai avuto a che fare almeno una volta con l’ISEE? Un’attestazione che indica un valore che misura il livello di povertà o ricchezza di un nucleo familiare. L’assegno unico figli a carico, ad esempio, dipende dall’ISEE. Così come il bonus psicologo e le tasse universitarie (c.d. ISEE università). Per avere questa attestazione bisogna dichiarare i redditi posseduti da ogni componente del nucleo familiare stesso.

A proposito di tasse universitarie, in redazione ci giunge il seguente quesito:

Vivo da solo, lavoro regolarmente con contratto a tempo indeterminato con una RAL superiore ai 25.000 euro annui. Se mi iscrivo all’università ho diritto a riduzione tasse essendo monoreddito oppure no visto che ho uno stipendio?

Diciamo subito al lettore che non possiamo dare una risposta dettagliata, in quanto le tasse universitarie (importi, ecc.) sono legate all’ISEE e non al reddito personale.

Quindi, per rispondere bisognerebbe fare l’attestazione. Ma il reddito personale, in alcuni casi, come vedremo, è l’unico dato che conta.

Andiamo, dunque, prima a parlare dell’ISEE in generale e poi ci soffermiamo sulle tasse universitarie.

Si passa per la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica)

Per fare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), il contribuente deve presentare la c.d. DSU (Dichiarazione sostitutiva unica). La si può fare al CAF, al Patronato oppure direttamente online dall’INPS. L’ISEE, infatti, è gestito e rilasciato dall’INPS, che mette anche a disposizione l’ISEE precompilato.

Nella DSU si deve indicare l’intero nucleo familiare come composto al momento della presentazione. Per ogni componente del nucleo bisogna poi indicare i dati reddituali e patrimoniali (patrimonio mobiliare e immobiliare) di due anni prima.

Quindi, ad esempio, se quando si fa la DSU il nucleo familiare è formato da due genitori e due figli, occorre per ognuno di loro (inclusi i due figli) indicare i redditi e il patrimonio di due anni precedenti.

Più componenti e più redditi ci sono più altro uscirà l’ISEE.

ISEE università per pagare meno tasse

Le università italiane legano le tasse di iscrizione e frequenza, al valore ISEE dello studente. In particolare individuano delle fasce di ISEE e per ogni fascia sono previsti contributi che vanno ad abbattere le tasse da pagare.

Se lo studente fa parte del nucleo familiare dei genitori, nel fare la DSU bisogna indicare anche i redditi e il patrimonio dei genitori oltre il suo. C’è, tuttavia, un caso in cui ai fini ISEE lo studente si considera autonomo. In altre parole nell’ISEE ci finisce solo il suo reddito e patrimonio e non anche quello degli altri componenti. Questo fa sì che l’ISEE uscirà con un valore più basso e, quindi, meno tasse universitarie.

In dettaglio, lo studente universitario può fare un ISEE indicando solo i propri redditi e patrimoni, laddove siano verificate entrambe le seguenti condizioni:

  • lo studente è residente fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro;
  • lo studente presenta un’adeguata capacità di reddito.

Nel caso del lettore, dunque, sembra che l’adeguata capacità reddituale ci sia. Bisogna verificare solo il requisito della residenza. Inoltre, bisogna fare l’ISEE e verificare in quale fascia si rientra. Le fasce ISEE variano da università a università. È necessario, pertanto, a questo fine, rivolgersi all’ateneo preso il quale si vuole fare l’iscrizione.