L’assegno unico e universale sui figli a carico è la misura principale di sostegno a nuclei familiari con figli sotto i 21 anni di età. L’importanza della misura nasce dal fatto che il suo varo, nel mese di marzo 2022, ha di fatto cancellato tutte le altre misure di welfare per le famiglia. La domanda di assegno unico e universale sui figli under 21 non va presentata ogni anno. Perché la domanda presentata nel 2022, vale anche negli anni successivi, salvo modifiche al nucleo familiare, cambio di fascia dei figli (da under 18 a over 18) o quando un figlio cessa di essere a carico dei genitori.

Diritto all’assegno unico e misura di questo diritto, ecco un errore da non fare

Ma se per il diritto all’assegno unico non c’è bisogno di una nuova domanda, un adempimento resta necessario per determinare la misura di questo diritto. Infatti occorre avere un ISEE in corso di validità. E con il 30 giugno ormai passato, per chi non aveva ancora adempiuto al rinnovo dell’ISEE, si sta per materializzare la perdita di molti soldi.

“Buongiorno, sono Paola, madre di tre figli di 8, 10 e 16 anni. Prendo l’assegno unico dal mese di marzo del 2022, ma da febbraio 2023 ho preso poco più di 160 euro per tutti e tre (prima prendevo circa 550 euro). Ho provveduto a rinnovare l’ISEE, facendo tutto da sola con il mio SPID. Il rinnovo dell’ISEE l’ho fatto ad aprile. Oggi però collegandomi al portale dell’INPS mi sono resa conto che tra le notifiche c’era da completare ancora quell’ISEE, perché ad aprile ho inserito i dati dei figli e di mio marito, e per quest’ultimo l’INPS ha voluto gli estremi della tessera sanitaria come riconoscimento. Una procedura che io ho espletato, ma che solo oggi ho completato, richiedendo l’attestazione.

Dal momento che è il 3 luglio, che dite, ho ancora diritto agli arretrati dal mese di febbraio, per la parte di assegno unico che non mi hanno pagato?”

ISEE completato a luglio? Addio all’assegno unico arretrato: ecco l’errore da non fare

Macroscopico, grossolano e irrimediabile l’errore che ha commesso la nostra lettrice. Perché di fatto per lei c’è ormai poco da fare e 5 mesi di assegno unico sono irrimediabilmente compromessi. Infatti il rinnovo dell’ISEE va fatto ogni anno quanto prima. Per consentire all’INPS di determinare gli importi effettivamente spettanti di assegno unico. Ripetiamo, il diritto all’assegno unico resta intatto già dopo la domanda presentata a marzo del 2022.

Ma è la misura della prestazione quella per la quale l’INPS pretende un ISEE in corso di validità. E gli ISEE come tutti sanno, scadono il 31 dicembre di ogni anno (tranne l’ISEE corrente che scade dopo 6 mesi dalla richiesta). Il rinnovo dell’ISEE però, può avvenire anche in ritardo. Ma per non perdere un centesimo di assegno unico, il rinnovo deve essere completato entro il mese di giugno di ogni anno. Come per le prime domande, anche per la conferma del diritto all’assegno unico, il 30 giugno diventa fondamentale. Solo rinnovando l’ISEE entro il 30 giugno, le mensilità precedenti possono essere recuperate in arretrato.

Addio arretrati se l’ISEE viene rinnovato solo adesso

Significa che rinnovando l’ISEE entro il 30 giugno, la nostra lettrice avrebbe avuto diritto a percepire le differenze di assegno unico tra l’incassato ed il dovuto, per i mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno 2023. Mesi che secondo quando lei ci dice, ha preso solo le quote minime previste per l’assegno unico. Sarebbero i 54 euro a figlio spettanti a chi non ha ISEE o ha un ISEE superiore a 40.000 euro.

E per la nostra lettrice ci sono circa 300 euro al mese in meno tra quanto avrebbe dovuto prendere e quanto effettivamente ha preso. E non potrà recuperare nulla delle mensilità pregresse perché l’ISEE lo ha completato solo il 3 luglio. Adesso l’INPS ricalcolerà l’assegno unico spettante, riportandolo all’importo giusto in base al nuovo ISEE. Ma solo per le mensilità a partire da quella di luglio.

Attenzione agli ISEE con difformità, perché la data valida è quella in cui si sistema il tutto

Il caso della nostra lettrice è un errore fatto da lei stessa, che non si era resa conto di avere la DSU ancora appesa e non ultimata. Nel momento in cui si fa l’ISEE da soli con la versione precompilata, per i soggetti maggiorenni di un nucleo familiare l’INPS pretende il riconoscimento. E si fa o tramite notifica con lo SPID dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, oppure con il numero seriale della tessera sanitaria e la sua scadenza. L’INPS per questa procedura vuole del tempo dal momento che il richiedente l’ISEE inserisce questi dati. Solo a verifica effettuata dall’INPS l’interessato può procedere con la conferma dei dati dei soggetti maggiorenni del nucleo familiare.

La nostra lettrice pensava di aver espletato la procedura di rinnovo dell’ISEE, ma evidentemente mancava questa verifica con successiva conferma dei dati. E adesso l’ISEE è come se fosse stato fatto oggi. Troppo tardi quindi per gli arretrati dell’assegno unico. La stessa cosa che accade a chi magari non si era reso conto di avere un ISEE difforme. In quel caso l’INPS rilascia l’attestazione, ma cita dentro la difformità riscontrata. E si tratta di un ISEE non valido fino a difformità risolta. Occhio quindi a questi aspetti del fai da te per l’ISEE precompilato.