Ormai tutto è definito. Con l’approvazione della Legge di Bilancio il pacchetto pensioni, contenitore di tutte le misure previdenziali in vigore dal primo gennaio prossimo, è definitivo. Nessuna novità, anche perché il testo della manovra è arrivato alla Camera dei Deputati in versione bloccata.

In pratica, confermato il testo approvato in Senato pochi giorni fa. Tra le misure approvate in materia pensionistica, ci sarà ancora la possibilità di sfruttare l’Ape sociale per molti lavoratori. La misura durerà altri 12 mesi e scadrà il prossimo 31 dicembre.

Ma la versione 2024 dell’Anticipo pensionistico sociale non sarà priva di novità. Ed essendo una misura, l’Ape sociale, che non cristallizza il diritto alla pensione, le novità riguarderanno qualsiasi soggetto che uscirà nel 2024, anche se ha maturato il diritto all’Ape negli anni precedenti.

La guida all’APE sociale 2024, ecco tutto ciò che c’è da sapere

Sono tante le domande che ci arrivano riguardo l’Ape sociale. La misura continua ad interessare molto l’universo dei lavoratori, anche perché si tratta di una misura già largamente sfruttata negli ultimi anni. La proroga era molto attesa e in risposta a quanti ci chiedono spiegazioni sui nuovi requisiti, niente di meglio che apparecchiare una guida dettagliata alla misura. Soprattutto adesso che si può fare, vista la già citata approvazione definitiva della manovra che ormai è a tutti gli effetti una legge dello Stato.

Pensione 2024 a 63 anni e 5 mesi, ecco la prima novità

L’APE sociale nel 2024 permetterà il pensionamento anticipato ai lavoratori che rientrano in una delle 4 categorie a cui la misura fin dal 2017 è destinata, e cioè:

  • invalidi;
  • caregiver;
  • disoccupati;
  • addetti ai lavori gravosi.

I requisiti, al netto dell’inasprimento di 5 mesi relativo all’età minima di uscita, non cambiano. Sia quelli contributivi che quelli specifici per ciascuna categoria di beneficiari della misura. Due sostanzialmente le novità. Una quella già citata dell’inasprimento dell’età pensionabile che passa dai 63 anni ai 63 anni e 5 mesi.

E l’altra, del divieto di cumulare o arrotondare i redditi da lavoro con i redditi da pensione.

In altri termini, chi esce con l’Ape sociale, non può lavorare a meno che non svolga quella particolare tipologia di attività che si chiama lavoro autonomo occasionale. E fino al tetto massimo di 5.000 euro annui, ovvero lo stesso vincolo che per esempio viene applicato alla quota 103, tanto nella versione 2023 che in quella 2024.

Come funzionerà nel 2024

Stessi requisiti 2023 quindi per l’Ape sociale, anche quelli particolari che riguardano una per una le 4 categorie a cui la misura continua ad essere destinata. Il disoccupato che vuole andare in pensione con l’Ape sociale nel 2024, deve passare necessariamente dalla Naspi. Infatti solo al termine dell’intero periodo di fruizione della Naspi l’interessato potrà puntare all’Ape sociale.

Di conseguenza, chi non è rientrato nel perimetro della disoccupazione indennizzata INPS, come per esempio i dimissionari (non quelli per giusta causa che la Naspi la prendono lo stesso, ndr), non ha possibilità di rientrare nell’Ape sociale. Per invalidi e caregiver rimangono gli stessi requisiti del 2023. Quindi, per i primi serve una invalidità civile non inferiore al 74% certificata dalla competenti commissioni mediche ASL.

Per i secondi invece, l’assistenza al parente disabile grave deve essere partita da almeno 6 mesi a partire dalla data di presentazione della domanda di Ape sociale.

Quali lavori gravosi per la pensione in regime Ape sociale?

Per i lavori gravosi tutto resta vincolato al fatto che tali attività devono essere state svolte per 7 degli ultimi 10 anni di carriera o in alternativa, per almeno 6 anni sugli ultimi 7. Ma per i lavori gravosi si riducono le attività previste rispetto agli ultimi biennio.

Infatti per il 2022 ed il 2023 furono implementate le attività di lavoro gravoso utili all’Ape sociale.

Una estensione che il governo non ha confermato. pertanto potranno lasciare il lavoro con l’Ape sociale, gli addetti a una di queste 15 attività di lavoro logorante e cioè:

  • conciatori di pelli e pellicce;
  • edili;
  • gruisti;
  • addetti ai servizi di pulizia senza qualifica;
  • netturbini ed addetti allo smaltimento e alla raccolta dei rifiuti;
  • insegnanti ed educatori degli asili nido e delle scuole dell’infanzia;
  • personale ferroviario viaggiante e macchinisti dei treni;
  • lavoratori agricoli;
  • lavoratori marittimi;
  • pescatori;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • infermieri delle sale operatorie che lavorano in turni ed ostetriche delle sale parto che lavorano in turni;
  • siderurgici;
  • facchini e addetti allo spostamento delle merci.

Tutte le limitazioni dell’Ape sociale anche nel 2024

La misura sarà come sempre a termine. Essendo una prestazione di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, questa si prende fino al raggiungimento dei 67 anni di età. A 67 anni il già titolare di pensione con l’Ape sociale, deve presentare domanda di pensione di vecchiaia. Perché l’Ape sociale decade a 67 anni.

La prestazione non può superare i 1.500 euro al mese. Ciò che si prende con il primo rateo, si prende anche successivamente e per tutti gli anni che mancano ai 67 anni. Perché la misura non viene indicizzata al tasso di inflazione anno dopo anno come invece fanno la stragrande maggioranza delle altre prestazioni di carattere previdenziale.

Inoltre parliamo di una misura che non prevede assegni familiari per chi ha coniuge o altri familiari fiscalmente a carico, che non prevede maggiorazioni sociali e integrazioni al trattamento minimo. E soprattutto, è una misura che non prevede la tredicesima mensilità e non è reversibile in caso di decesso anticipato del pensionato.