Chi è andato o andrà in pensione con Quota 103 ha diritto alla quattordicesima sulla pensione. Il bonus, infatti, spetta a tutti i pensionati italiani indipendentemente dal fatto che escano o meno con i requisiti ordinari. Il diritto matura sulla scorta di ben altri fattori che non sono quelli prettamente legati alle regole delle pensioni anticipate.

Attualmente la quattordicesima è corrisposta a quasi 1,35 milioni di pensionati in Italia. Più del 6% degli aventi diritto. La mensilità aggiuntiva è erogata dall’Inps il 1 luglio di ogni anno, ma è necessario aver compiuto i 64 anni di età e avere un reddito limitato.

Cosa che esclude molti cittadini, soprattutto coloro che hanno alle spalle molti contributi, come quelli richiesti per andare in pensione con Quota 103. Tuttavia, qualcuno vi rientra.

In pensione con Quota 103, quando spetta la quattordicesima

Condizione primaria per aver diritto alla quattordicesima è quella di possedere una pensione non superiore a 2 volte l’importo del trattamento minimo di pensione. Quindi non conta se si tratta di una rendita liquidata con Quota 103 piuttosto che con opzione Donna o Quota 41 per lavoratori precoci. Serve l’età anagrafica.

Nel caso particolare, Quota 103 presuppone un requisito anagrafico minimo di 62 anni di età e 41 di contributi. Il primo requisito già esclude in partenza il diritto al bonus a luglio, ma a partire dal compimento dei 64 anni scatta in automatico. Da precisare che se il compleanno cade entro il 31 luglio, la quattordicesima è corrisposta dall’Inps il 1 giorno dello stesso mese. Mentre se il compleanno cade dopo il 1 agosto, la quattordicesima è erogata pro quota il 1 dicembre per la prima volta. Poi diventerà il 1 luglio.

I requisiti reddituali sulla pensione

L’età anagrafica, tuttavia, non basta per aver diritto alla quattordicesima mensilità sulla pensione. Altro requisito fondamentale è il reddito da pensione. Se con Quota 103 si percepisce un importo superiore a 2 volte il trattamento minimo (1.198 euro al mese) il bonus non viene pagato.

Al di sotto di tale soglia, invece, sì.

Ma non conta solo questo. Bisogna tener presente anche il livello di reddito del beneficiario. Sopra determinate soglie stabilite di anno in anno dalla legge, il bonus non spetta o spetta in misura ridotta. Il conteggio non è di facile comprensione perché tiene conto di due fattori: l’anzianità contributiva e il reddito complessivo del pensionato. Vediamo.

Per quanto riguarda l’anzianità contributiva, si tiene conto di chi ha fino a 15 anni di contributi versati (autonomi fino a 18 anni), chi da 15 a 25 anni di contributi (autonomi fino a 28 anni e chi oltre i 25 anni (autonomi oltre 28 anni).

Quindi, a seconda delle tre fascia di anzianità contributiva, è corrisposta la somma che segue per chi percepisce redditi fino a 11.672,90 euro all’anno:

  • 437 euro con 15 anni di contributi;
  • 546 euro con 25 anni di contributi;
  • 655 euro con oltre 25 anni di contributi.

Per redditi annui più alti, ma non oltre i 15.563,86 euro, il pagamento della quattordicesima avviene in questo modo:

  • 336 euro con 15 anni di contributi;
  • 420 euro con 25 anni di contributi;
  • 504 euro con oltre 25 anni di contributi.

Riassumendo…

  • La quattordicesima spetta anche ai pensionati con Quota 103 a partire dai 64 anni di età.
  • Chi compie i 64 anni dopo il 31 luglio, percepisce il bonus a dicembre.
  • Ha diritto al bonus solo chi non supera 2 volte l’importo del trattamento minimo di pensione.