Tra gli argomenti caldi di cui si occuperà questo nuovo governo spicca sicuramente la riforma pensioni. “La novità ha un fascino a cui difficilmente possiamo resistere“, ha scritto William Makepeace Thackeray. E, in effetti, tutto ciò che è nuovo desta inevitabilmente interesse e soprattutto cambia gli equilibri.

Lo sanno bene i lavoratori che dopo tanti anni di lavoro non vedono l’ora di andare in pensione. Per accedere al trattamento pensionistico è necessario essere in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi.

 Quest’ultimi, però, non sono sempre gli stessi.

Nel corso degli anni, infatti, i vari governi hanno introdotto delle misure ad hoc. Ora il governo Giorgia Meloni si appresta, a sua volta, a dare il via alla riforma delle pensioni. Un cambiamento che partirà dal settore pubblico, portando con sé una grossa novità. Ecco di quale si tratta.

Il governo al lavoro per evitare il ritorno della Legge Fornero nel 2023

Visto il poco tempo a disposizione la riforma delle pensioni verrà rinviata al 2023. Intanto il nuovo governo con al timone Giorgia Meloni è all’opera per evitare il ritorno della Legge Fornero. A tal proposito la ministra Marina Calderone subito dopo il suo giuramento al Quirinale ha dichiarato:

“Sapete perfettamente che non mi sottrarrò ai temi, li affronteremo anche ascoltando le istanze delle parti sociali e di tutti i soggetti portatori di contributi importanti, poi nei prossimi tempi lasciateci fare tutti i necessari passaggi. Ci mettiamo al lavoro”.

La riforma pensioni parte dal pubblico: ecco la novità più grossa

Già con la prossima Manovra il governo potrebbe apportare delle modifiche importanti al sistema pensionistico. Entrando nei dettagli della possibile riforma delle pensioni si starebbe ragionando sul prolungamento di alcune misure in scadenza, come Opzione donna e l’Ape sociale.

Tra le altre misure al vaglio anche una decontribuzione totale grazie alla quale rendere più alto l’importo della retribuzione.

Un modo per spingere coloro che hanno maturato i requisiti per andare in pensione a continuare a lavorare. Una sorta di premio per rinviare l’accesso al trattamento pensionistico con l’intento di evitare fughe nel pubblico impiego, in particolar modo in questi settori dove si attestano grandi vuoti di personale.

Tale novità, pertanto, dovrebbe essere rivolta in particolar modo a medici, infermieri e operatori sanitari in generale. Nulla è dato, però, per scontato. Al momento, infatti, si tratta solamente di supposizioni. Bisognerà ancora attendere qualche settimana per capire quali decisioni prenderà il nuovo governo per allontanare lo spauracchio Legge Fornero. Ci vorrà ancora un po’ più di pazienza, invece, per la riforma delle pensioni vera e propria che verrà attuata solamente il prossimo anno.