La pensione di reversibilità è una forma di prestazione previdenziale prevista in Italia, che viene erogata in seguito alla morte di un pensionato o di un lavoratore iscritto a un ente previdenziale, come l’INPS. La sua funzione principale è quella di fornire un supporto economico ai familiari sopravvissuti, in modo da attenuare l’impatto finanziario della perdita di una fonte di reddito.

L’importo della pensione di reversibilità dipende dalla pensione percepita dal defunto e dalla composizione della famiglia beneficiaria e dalla situazione reddituale dei destinatari, con percentuali che variano in base al numero e alla tipologia di beneficiari.

In redazione è giunto un quesito.

Salve, mio marito (pensionato) purtroppo è deceduto circa 10 giorni fa. Non abbiamo figli. Io lavoro ancora come dipendente con contratto di lavoro subordinato. Sono a chiedere se, comunque, in qualità di coniuge superstite ho diritto alla pensione di reversibilità di mio marito.

L’importo spettante

La pensione di reversibilità viene concessa ai familiari del defunto, a seconda del grado di parentela e della loro condizione economica. In generale, i beneficiari possono includere il coniuge (o l’ex coniuge) e i figli a carico. Altre categorie di parenti, come fratelli, sorelle e genitori, possono essere idonei se soddisfano determinati requisiti.

L’entità della pensione di reversibilità è influenzata dai redditi del coniuge superstite rispetto al trattamento minimo INPS. Se i redditi annuali sono inferiori a tre volte tale trattamento (23.345,79 euro nel 2024), l’importo della pensione rimane invariato. Tuttavia, se il reddito supera questa soglia, vengono applicate riduzioni progressive. Quindi:

  • per redditi superiori a 3 volte e inferiori a 4 volte il Trattamento minimo, la pensione è ridotta del 25%.
  • per redditi superiori a 4 volte e inferiori a 5 volte il Trattamento minimo, la riduzione è del 40%.
  • per redditi superiori a 5 volte il Trattamento minimo, la riduzione è del 50%.

È importante sottolineare che la pensione di reversibilità concessa al coniuge superstite corrisponde inizialmente al 60% della pensione goduta in vita dal defunto, e le riduzioni vengono applicate su questa percentuale.

Pensione reversibilità: il lavoro è consentito?

Detto ciò, venendo al quesito del lettore, dunque, la pensione di reversibilità è compatibile con i redditi da lavoro dipendente e con altri redditi del coniuge superstite. Bisogna solo tener conto del fatto che la reversibilità potrebbe subire i predetti tagli. A differenza, invece, del lavoro dopo Quota 100, 102 e 103 che non si può fare.

Inoltre, una sentenza della Corte Costituzionale (n. 162 del 2022) ha stabilito che la riduzione dell’importo della pensione di reversibilità, in caso di cumulo con altri redditi, non può superare la somma dei redditi aggiuntivi. Pertanto, l’eventuale riduzione della pensione di reversibilità è limitata ai redditi stessi del beneficiario.

Queste regole sono in linea con la ratio della pensione di reversibilità Ossia, aiutare a garantire un equilibrio tra il sostegno offerto dalla pensione di reversibilità e la situazione finanziaria del coniuge superstite, fornendo una rete di sicurezza adeguata per affrontare la perdita di una fonte di reddito.