Lavori da uomo e da donna: ancora pregiudizi di genere

Ci sono lavori da uomo e lavori da donna? E quali pregiudizi incontrano coloro che decidono di svolgere mansioni, storicamente, dell'altro sesso?
8 anni fa
3 minuti di lettura

Che donne e uomini sono differenti è innegabile ma non sempre tali differenze giustificano il fatto che i pregiudizi di genere si manifestino anche in ambito lavorativo.

Fare una distinzione netta tra uomini e donne è un’operazione destinata a restituire soltantouna faccia della reale medaglia perchè pur sussistendo differenze ovvie tra i due generi queste non vanno sicuramente ad influire sul lavoro e proprio per questo motivo ci sono uomini che, pur non rinunciando alla propria identità di genere, hanno scelto di svolgere mansioni considerate tradizionalmente femminili e viceversa.

L’identità sessuale e di genere, è bene precisarlo, non si tara in base al mestiere che si svolge e quello che sembra ovvio è che parlare di lavori da uomo o da donna nel 2016 sembra non avere più molto senso.

Ovviamente i pregiudizi sono duri a morire e vedere una donna lavorare in un cantiere o guidare un treno o un aereo suscita ancora molto stupore così come lo suscita, magari, vedere un uomo impegnato a fare una torta o fare il baby sitter o il casalingo.

Questi pregiudizi, sedimentati nel tempo, hanno fatto si che gli stereotipi di genere influenzassero fin dalla più tenera età uomini e donne facendo in modo che si guardi alla realtà in maniera superficiale.

Sul lavoro sussiste una discriminazione di genere che l’Università di Genova ha deciso di studiare con un laboratorio sociologico intitolato “Donna Faber” che indaga su un gruppo di lavoratrici atipiche che hanno deciso di rompere gli schemi svolgendo un lavoro da “maschi”. Quali le conseguenze di questa scelta? “Le statistiche indicano che qualcosa sta cambiando ma quando una donna svolge una professione tradizionalmente definita ‘da uomo’, il sessismo riemerge come per ridimensionare l’ordine violato” spiega la sociologa Emanuela Abbatecola.

Se a trasgredire ai pregiudizi è l’uomo la discriminazione resta solo iniziale per poi diradarsi, ma se è una donna a rompere gli schemi il pregiudizio iniziale persiste più a lungo trasformandosi a volte in un vero e proprio demansionamento della donna che svolge un lavoro “da uomo”.

Nelle prossime pagine continueremo l’analisi degli stereotipi di genere nel mondo del lavoro.

Articolo precedente

Pensioni: c’è una tassa nascosta, ecco come fare per non pagarla

Articolo seguente

Iva 2016: per quali prodotti editoriali è ridotta?