I redditi da lavoro autonomo occasionale percepiti nel 2022 possono essere indicati sia nel 730 sia nel modello Redditi. Facciamo riferimento a compensi derivanti da un’attività professionale non abituale prestata verso un determinato committente dietro riconoscimento di un corrispettivo.

Tali redditi sono determinati ossia sono tassati al netto delle spese sostenute per la prestazione oggetto di remunerazione. Detto ciò, in sede di controllo, l’Agenzia delle entrate potrebbe chiedere al lavoratore occasionale di esibire un determinato documento.

Di cosa si tratta? Prima di rispondere a questa domanda, facciamo un cenno alle regole di tassazione dei compensi da lavoro autonomo occasionale.

Il lavoro autonomo occasionale. La tassazione

I compensi da lavoro autonomo occasionale sono classificati quali redditi diversi. Ex art.67 del TUIR (DPR 917/86).

Questi redditi fino a una certa soglia godono di una determinata esenzione fiscale.

In particolare, con la Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022, la no tax area è passata da 4.800 a 5.500 euro. Ciò significa che fino a tale soglia il contribuente non è soggetto a Irpef né a obblighi dichiarativi.

A ogni modo, anche laddove il contribuente non abbia superato la soglia citata, può presentare la dichiarazione per recuperare le ritenute d’acconto subite in fase di emissione della ricevuta fiscale.

Lavoro autonomo occasionale. Senza prospetto rischio sanzioni

I redditi da lavoro autonomo occasionale, possono essere indicati nel quadro D del 730. Per la precisione, al rigo D5 del 730.

Infatti, come da istruzioni di compilazione del 730, in corrispondenza del rigo D5, possono essere indicati:

i redditi derivanti da attività occasionale (commerciale o di lavoro autonomo) o da obblighi di fare, non fare e permettere Nel presente rigo devono essere indicati i redditi derivanti da attività commerciali o da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente o dalla assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere. Per i redditi da indicare nel rigo D5 sono previste delle detrazioni dall’imposta lorda che, se spettanti, verranno riconosciute da chi presta l’assistenza fiscale.

Queste detrazioni, infatti, sono teoriche poiché la loro determinazione dipende dalla situazione reddituale del contribuente (vedere la tabella 8 riportata dopo l’Appendice).

Detto ciò, venendo alla compilazione del rigo D5:

  • in colonna 1 andrà indicato il codice 2 “per i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente. Questi redditi sono contraddistinti dalla lettera “M” o “M2” od “O” nel punto 1 “Causale” della Certificazione Unica 2023 – Lavoro autonomo”;
  • in colonna 2 si riporta il reddito lordo percepito nel 2022;
  • nella colonna 3 (spese) vanno indicate le spese inerenti la produzione dei redditi in parola.

Infatti, come abbiamo detto sopra, i redditi da lavoro autonomo occasionale sono tassati al netto delle spese sostenute per la prestazione oggetto di remunerazione.

Da qui, arriviamo al punto cruciale.  Infatti, le spese e gli oneri da indicare nella colonna 3 non possono superare in ogni caso i relativi corrispettivi e, nell’ambito di ciascun corrispettivo, quelli sostenuti per ognuna delle operazioni eseguite.

In considerazione di ciò, entra in gioco un prospetto che il contribuente deve compilare e a conservare.

Infatti, in tale prospetto, dovrà indicare, per ciascuno dei redditi per ognuna delle operazioni eseguite: l’importo lordo dei corrispettivi, l’importo delle spese inerenti a ciascuna delle operazioni stesse e il reddito conseguito. Questo prospetto, se richiesto, dovrà essere esibito o trasmesso all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente.

Infine, ritornando sulla compilazione del rigo D5, andrà compilata anche la colonna 4 del rigo citato, in corrispondenza della quale si dovrà indicare l’importo delle ritenute d’acconto subite.

Riassumendo…

  • I redditi da lavoro autonomo occasionale percepiti nel 2022 possono essere indicati anche 730;
  • tali redditi sono tassati al netto delle spese sostenute per la prestazione oggetto di remunerazione;
  • il contribuente deve predisporre un prospetto in cui sono indicate anche le spese sostenute;
  • l’Agenzia delle entrate in fase di controlli può richiedere il prospetto al contribuente;
  • senza prospetto la deduzione delle spese potrebbe essere ripresa a tassazione.