Dalla Legge Fornero ai canali di pensionamento anticipato per i lavori gravosi o per quelli usuranti.

Ecco chi può andare in pensione da operario nel 2022.

Le regole generali

Con la riforma Fornero, il diritto alla pensione di vecchiaia scatta al compimento di 67 anni con almeno 20 anni di contributi versati. La pensione anticipata invece è consentita con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il D.L. 4/2019,  ha sospeso fino al 2026 l’adeguamento del suddetto requisito contributivo alla speranza di vita.

Il trattamento decorre trascorsi 3 mesi dal raggiungimento dei requisiti medesimi (c.d. finestra).

L’APE sociale per i lavori gravosi

La Legge n° 234/2021, Legge di bilancio 2022, ha prorogato la c.d. APE sociale anche per il 2022. Si tratta di un’indennità, corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni.

Possono accedere all’APE sociale (Fonte dossier Camera, riforma pensioni):

  • i soggetti in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento
    (anche collettivo) dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale (avvenuta nell’ambito della
    procedura di conciliazione di cui all’art. 7 della L. 604/1966 e successive modificazioni) e siano in
    possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. La richiamata legge di bilancio 2022 ha
    eliminato il requisito, originariamente previsto, in base al quale tali soggetti dovevano aver concluso
    integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi. Lo stato di
    disoccupazione si configura anche nel caso di scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo
    determinato, a condizione che il soggetto abbia avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del
    rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi;
  • i soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con
    handicap grave (ai sensi dell’articolo 3, c. 3, della L. 104/1992), ovvero un parente o un affine di
    secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di
    gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti
    o mancanti, a condizione di possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% (accertata dalle
    competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile) e sono in possesso di un’anzianità
    contributiva di almeno 30 anni;
  • i lavoratori dipendenti al momento della decorrenza dell’APE sociale, che svolgono specifiche attività lavorative “gravose” (indicate, da ultimo, nell’Allegato 3 alla legge di bilancio 2022, n. 234/2021) da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni. per gli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito dell’anzianità contributiva è di almeno 32 anni, come disposto dalla legge di bilancio 2022.

I lavori usuranti

Per gli operai che svolgono lavori c.d. usuranti è ammessa la possibilità di andare in pensione anticipata con requisiti agevolati.

Il beneficio si rivolge ai lavoratori (Fonte portale iNPS): impegnati in mansioni particolarmente usuranti; notturni a turni e/o per l’intero anno; addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Per mansioni particolarmente usuranti si intendono:

  • “lavori in galleria, cava o miniera”, mansioni svolte in sotterraneo;
  • “lavori nelle cave”, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • “lavori nelle gallerie”, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento;
  • “lavori in cassoni ad aria compressa”;
  • “lavori svolti dai palombari”;
  • “lavori ad alte temperature”, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale;
  • “lavorazione del vetro cavo”, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • “lavori espletati in spazi ristretti” e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • “lavori di asportazione dell’amianto”.