Gli stranieri e il lavoro in Italia: su questo argomento la disinformazione, anche a sfondo razzista, è dilagante. Troppo facile dire che “ci rubano il lavoro”. Analizzando più da vicino gli ultimi dati Istat sembrerebbe piuttosto che le posizioni aperte nelle aziende sono “cucite” addosso a profili di candidati stranieri. Ecco perché, per loro, spesso a questi livelli essere assunti è più facile. Non ne facciamo solamente un discorso di stipendio: la crescita del numero di occupati stranieri è stata del 8,5% a inizio 2017 rispetto al primo trimestre 2014, mentre quella di occupati italiani si è fermata al 2,59%.

Dei circa 701 mila lavoratori assunti in confronto agli ultimi tre anni, 514 mila sono italiani e 187 mila stranieri (significa quindi che il 26,7% dei nuovi occupati è immigrato). Ma perché per gli stranieri trovare lavoro è più facile? Per capirlo forse bisognerebbe guardare al tipo di offerte di lavoro: le imprese hanno bisogno soprattutto di personale per mansioni umili. Per questo si prediligono profili non qualificati. Sono soprattutto questi gli stranieri che vengono assunti più facilmente in Italia mentre il tasso di assunzioni di laureati è estremamente più basso (soprattutto se paragonato agli altri Paesi europei dove è più facile vedere medici o altri professionisti stranieri).

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Questa tendenza porta con sé un rischio per l’integrazione: se la concorrenza tra stranieri e italiani in cerca di lavoro si concentra solo ad alcuni livelli o in specifici settori (quelli dagli stipendi più bassi) è facile infatti prevedere un acutizzarsi della guerra tra poveri e di fenomeni razzisti.

Partendo da questi dati inoltre viene da chiedersi: conviene o no studiare e specializzarsi per trovare lavoro? Ad uno straniero in Italia probabilmente no, stando ai numeri. Ma ai giovani italiani? Di recente si è parlato molto di alcune provocazioni (ha fatto discutere la frase di Briatore sulle maggiori possibilità di trovare lavoro per un idraulico rispetto ad un laureato).

Tuttavia più ci si specializza e meno concorrenza si ha rispetto ad altri candidati. Ma le offerte di lavoro per laureati specializzati (e che propongono uno stipendio degno di essere considerato) in Italia sono rare e, dopo questo percorso, sempre più giovani guardano all’estero per il lavoro. Insomma è un cane che si morde la coda.

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