Tra le varie novità contenute nella Legge di bilancio 2023, anche l’innalzamento del limite di utilizzo del contante. La novità vale sia per le imprese che per i privati.  Dunque, il Governo Meloni mantiene le promesse fatte in corso di campagna elettorale e, anche grazie allo spalleggiamento della Lega, porta avanti una misura molto contestata soprattutto dalle forze politiche di opposizione. Il dubbio è se la soglia di utilizzo del contante possa favorire o meno il sommerso o se non produca alcun impatto in tal senso.

Detto ciò, vediamo nello specifico quali sono le novità contenute nella Legge di bilancio 2023 sull’utilizzo del contante.

Limite contante. Le soglie attuali

In base alle regole a oggi in vigore, art.49 del D.Lgs 231/2007, è vietato il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimento, é complessivamente pari o superiore a:

  • 2.000 euro a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021,
  • 1.000 euro a decorrere dal 1° gennaio 2022.

Difatti, è possibile utilizzare denaro contante per pagare beni o servizi fino a 999,99 euro.

Attenzione, il DL 228/2021, decreto Milleproroghe, ha rimandato l’abbassamento del limite a 1.000 euro al 1° gennaio 2023.

Dunque, fino al 31 dicembre 2022, il limite di utilizzo del denaro contante di cui all’art.49 del D.lgs 231/2007 è pari a euro 1999,99.

Limite contanti. Cosa cambia con la Legge di bilancio 2023?

In base a quanto detto finora, a partire dal 1° gennaio 2023 la soglia di utilizzo del contante sarebbe dovuta scendere a 1.000 euro ( in realtà 999,99).

La Nuova Legge di bilancio 2023, innalza la soglia di utilizzo del contante a 5.000 euro.

Dunque, nel complesso:

  • fino al 31 dicembre 2022, la soglia sarà pari a euro 1.999,99;
  • dal 1 gennaio 2023 salirà a 4.999,99.

Si ponga attenzione al fatto che, ai fini del rispetto dei limiti di utilizzo del contante, rileva  il valore complessivo dell’operazione.

Ad ogni fattura corrisponde un’autonoma operazione, in relazione alla quale vanno osservate le prescrizioni di legge sul trasferimento del contante. Ad ogni modo, a fronte di una fattura unica per la vendita di un bene/servizio il cui importo è pari o superiore al limite, è possibile accettare il versamento di denaro contante a titolo di caparra fino alla soglia oltre la quale è obbligatorio l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili.

Dunque, rimangono valide le FAQ rilasciate dal MEF tempo fa.

Ad esempio, non è ravvisabile la violazione dei limiti di utilizzo del contante nell’ipotesi in cui una pluralità di distinti pagamenti:

  • sia connaturata all’operazione stessa, oppure
  • sia la conseguenza di un preventivo accordo negoziale tra le parti (ad es. pagamento rateale).

Si pensi al caso in cui ci rechiamo dal dentista per le usuali cure odontoiatriche che si protraggono per più sedute con acconti distintamente fatturati. Come specificato dal MEF, il trattamento ortodontico rientra tra quelle prestazioni professionali in cui le parti possono contrattualmente convenire un pagamento rateale non incorrendo, in tal modo, nella violazione dell’articolo 49 del d. lgs. 21 novembre 2007, n.231 e successive modificazioni.

Non è ancora chiaro se la Legge di bilancio interverrà anche sulle sanzioni. A oggi, per le violazioni commesse e contestate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 il minimo edittale,  è  fissato a 2.000 euro. Per le violazioni commesse e contestate a decorrere dal 1° gennaio 2022, il minimo edittale, è fissato a 1.000 euro.