Lo stesso Boeri ha ammesso che la percentuale di richieste di malattia e certificati medici che viene controllata dai medici Inps tramite visita fiscale è molto bassa. Per una questione di mancanza di personale e di risorse economiche, solo il 5% in media è sottoposto a verifica.
Prevedere se si rientra nella percentuale di lavoratori a casa in malattia sottoposti a controllo Inps è impossibile e del resto questo snaturerebbe anche la funzione delle visite fiscali. Tuttavia esiste un algoritmo che permette di stimare questa possibilità, restando ovviamente in termini di statistica e non di assoluta certezza.

Visita fiscale: lunedì e venerdì aumentano i controlli?

Per comprendere quali sono i giorni di malattia maggiormente a rischio controllo mettiamoci proprio dalla prospettiva dell’Inps: è chiaro che lo scopo dell’ente di previdenza sarà quello di ottimizzare costi e personale focalizzando le visite fiscali di controllo sui certificati sospetti. Quali sono i giorni in cui il lavoratore potrebbe essere più propenso a prendere una finta malattia? La risposta è intuitiva: quelli a ridosso di week end e festivi. Tutti i lunedì e i venerdì quindi e, inoltre, i giorni che precedono o seguono festivi o ponti lunghi.

Focalizzare le visite fiscali nei giorni in cui si hanno maggiori possibilità di stanare i furbetti assenteisti garantisce un vantaggio non indifferente in termini economici permettendo all’Inps di risparmiare circa 20 milioni di euro l’anno per indennità di malattia non dovute.

Fino a poco tempo fa questo calcolo statistico veniva effettuato dall’Inps attraverso un sistema informatico chiamato Savio. Di recente però, esattamente il 14 marzo scorso, il Garante della Privacy ha decretato lo stop dell’utilizzo di questo software. L’Inps è stato costretto a ridurre le visite fiscali del 40% circa e, nonostante questo, ha subito un aumento dei costi (legati appunto a maggiori erogazioni per indennità di malattia).

Visite fiscali casuali, senza criterio, penalizzano l’Inps sicuramente ma potrebbero avere ripercussioni anche sui dipendenti in malattia.

E’ vero che diminuirebbe il numero dei controlli ma è altrettanto vero, per i motivi che abbiamo visto sopra, che diventerebbe impossibile seguire una linea indicativa sulla percentuale di probabilità di essere controllati.