Il bollo auto è una tassa automobilistica che grava in capo ai proprietari del veicolo registrato al PRA.

Ogni anno, qualche settimana prima della scadenza del pagamento di questa tassa, la Regione di residenza invia una comunicazione ai soggetti interessati, ma può capitare che la stessa vada perduta. Cosa succede, dunque, se il bollo auto non viene pagato?

Bollo auto, cosa succede se si paga in ritardo

Se il bollo auto non viene pagato, il trasgressore rischia una sanzione per omesso versamento pari al 30% dell’importo dovuto più un interesse dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo.

Ma non è finita qui, il mancato pagamento del bollo auto per almeno 3 anni consecutivi comporta la notifica dell’avviso dell’avvio del procedimento a cui segue la richiesta della Regione di cancellazione d’ufficio del mezzo dall’archivio nazionale dei veicoli e dal Pra; rendendo, di fatto, impossibile la circolazione del veicolo. Infine, la confisca scatta se il proprietario dell’auto viene sorpreso a circolare con il veicolo raggiunto dal provvedimento di radiazione.

Come evitare la stangata?

Per non rischiare le maxi sanzioni di cui sopra è possibile usufruire dell’istituto del ravvedimento operoso. Si tratta di uno strumento che può essere utilizzo soltanto entro un anno dalla scadenza originaria del relativo pagamento, nel nostro caso del bollo auto.

Con il ravvedimento operoso, oltre agli interessi di mora (con percentuale annua dello 0,3%), bisogna versare delle sanzioni ridotte, che aumentano al crescere del ritardo:

  • con un ritardo fino a 14 giorni, la sanzione è pari allo 0,1% del bollo per ogni giorno di ritardo;
  • tra il quindicesimo e il trentesimo giorno la sanzione è pari al 1,50%;
  • tra i 30 e i 90 giorni, l’importo della sanzione sale all’1,67%;
  • tra il novantesimo giorno ma entro un anno di ritardo la sanzione è del 3,75%;

Oltre un anno, come già detto, non è più possibile usufruire del ravvedimento operoso e si andrà incontro alla sanzione per l’omesso versamento.

 

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