Sicuramente una delle situazioni più comuni tra i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello 730 è quella di scaricare dal proprio modello tutte le spese sostenute che danno diritto alla detrazione. A prescindere dalla tipologia di spesa prevista dal Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), scaricare questi oneri produce vantaggi in termini di imposta. Tra le spese detraibili ci sono quelle sanitarie, le spese funebri, gli interessi sui mutui, le assicurazioni, ma soprattutto le opere di ristrutturazione edilizia.

In risposta a un nostro lettore che ci propone un quesito riguardante proprio le opere di ristrutturazione, ecco una particolare situazione da risolvere, che può essere comune a molti contribuenti.

Il dubbio del nostro lettore

“Buonasera, sono Paolo, un lavoratore che ha ristrutturato casa nel 2020 sfruttando la detrazione per le opere di ristrutturazione. Come ben sapete, devo scaricare il 50% di quanto speso in 10 annualità di dichiarazione dei redditi consecutive. Ho iniziato quindi a prendere il rimborso nel 2021 con la dichiarazione dei redditi riferita all’anno 2020, quello di inizio dei lavori. Tuttavia, la dichiarazione dei redditi del 2022 è sotto controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Mi hanno chiesto di produrre nuovamente le mie fatture con tanto di bonifici e pagamenti effettuati. Molte di queste fatture però non le trovo più. Sono disperato perché mi è stato detto che senza le fatture rischio di dover restituire la parte eccedente di imposta a credito ottenuta e quindi di pagare molti soldi. C’è un modo per recuperare queste fatture?”

Modello 730 e ristrutturazioni: ecco come recuperare tutte le fatture

Quando un contribuente decide di scaricare dal reddito le opere di ristrutturazione di casa, l’attenzione deve essere maggiore rispetto a quella adottata per altre detrazioni. In primo luogo perché si tratta di cifre elevate, tanto che la possibilità di detrarre dal reddito una parte della spesa sostenuta va spalmata in 10 annualità consecutive di dichiarazione dei redditi.

Questo proprio per via dell’importo elevato che spesso un contribuente recupera.

Alla luce dell’importanza delle cifre, è molto probabile che una dichiarazione dei redditi che produce un’eccedenza di imposta a credito rilevante venga sottoposta a controllo. Ecco perché conservare le fatture e i bonifici effettuati è fondamentale per evitare problematiche come quelle illustrate dal nostro lettore.

Rimborsi fiscali: cosa cambia in base agli importi

Per i rimborsi fiscali superiori a 4.000 euro (probabili per le ristrutturazioni), i controlli documentati da parte dell’Agenzia delle Entrate sono praticamente automatici. È raro che un contribuente riesca a recuperare tutto senza passare attraverso questi controlli.

Come regola generale, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che per rimborsi fiscali superiori a 4.000 euro i tempi di liquidazione possono variare rispetto ai rimborsi di importi inferiori. Pertanto, conservare tutte le copie delle fatture e delle spese sostenute dovrebbe essere una saggia decisione.

Non è raro però che i contribuenti smarriscano documentazione, magari a causa di un trasloco o per semplice distrazione, trovandosi così in difficoltà.

Bonifici e fatture: documenti da conservare sempre per il proprio modello 730

Il contribuente deve dimostrare all’Agenzia delle Entrate le spese sostenute, fornendo prove documentali, possibilmente in originale. Tutti i bonifici effettuati per i lavori e tutte le fatture devono essere prodotti per l’anno d’imposta sotto controllo. Se per i bonifici è relativamente semplice recuperarne le copie grazie ai servizi di home banking, diverso è il caso delle fatture. Tuttavia, il contribuente può accedere a una banca dati telematica per recuperarle, disponibile sul sito del Fisco italiano.

I servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate consentono operazioni spesso inimmaginabili

Da quando è entrata in vigore la regola della fatturazione elettronica, recuperare una fattura è diventato molto più semplice, anche per i contribuenti non titolari di partita IVA.

Il recupero di questi documenti si può fare tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Basta accedere con le proprie credenziali, come quelle dello SPID o della Carta d’Identità Elettronica (CIE), e accedere all’area riservata alla fatturazione elettronica.

Il contribuente troverà tutte le sue fatture, comprese quelle delle opere di ristrutturazione precedentemente sostenute. Basterà fare una ricerca per trimestre per visualizzare tutte le fatture, comprese quelle delle bollette per le utenze domestiche, eventuali vacanze e altri pagamenti effettuati.

Tutte le fatture relative alle opere di ristrutturazione sono scaricabili e stampabili in PDF, permettendo di avere nuovamente in mano i documenti richiesti dall’Agenzia delle Entrate. La ricerca deve essere fatta di 90 giorni in 90 giorni, poiché il sistema non consente una ricerca per un periodo temporale maggiore.