Avete preso una multa all’estero mentre eravate in vacanza e ora vi è arrivato il verbale a casa? Se chiedete in giro troverete sicuramente un amico che vi consiglierà, per esperienza personale o per sentito dire, di non pagarla perché non vi capiterà niente. Ma è proprio così?

Multa all’estero: posso non pagare?

E’ bene sapere che la Direttiva 2015/413 ha introdotto in Italia il Cross Border, ossia il sistema di interscambio dei dati di immatricolazione dei veicoli nell’UE. L’interscambio delle informazioni vale per le seguenti infrazioni del Codice della Strada:

– eccesso di velocità;
– mancato utilizzo della cintura di sicurezza;
– passaggio con il semaforo rosso;
– guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti;
– mancato uso del casco;
– circolazione su una corsia vietata;
– impiego indebito del cellulare durante la guida.


Chi non paga la multa presa all’estero rischia il pignoramento dei beni. Questo anche se la multa viene notificata mediante posta ordinaria secondo le disposizioni in materia del Paese in cui è stata commessa l’infrazione.

Se, invece, eravate in vacanza fuori dall’Europa pensare di poter non pagare la multa presa all’estero e farla franca potrebbe apparire lecito. Ma attenzione perché se è vero che fuori dall’Europa e in mancanza di accordi internazionali sullo scambio di informazioni, il conducente non è soggetto a misure sanzionatorie in Italia, ma rischia di non poter più rientrare in quello Stato, pena l’applicazione di un periodo di detenzione.
Anche per le multe prese all’estero, se si ritengono ingiuste, resta la possibilità di fare ricorso al verbale.

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