Ci siamo occupati di recente della bocciatura della proposta di maxi sanatoria per le multe comminate agli assegni compilati senza apporre la clausola di non trasferibilità. La proposta prevedeva una sanatoria del 10%. Ma è veramente una brutta notizia e come tale va presentata? Dipende. A darci una chiave di interpretazione diversa è proprio il referente della pagina Facebook MAXI Sanzione per Assegno privo del NON Trasferibile, Gian Luigi Aquilini.

Sanatoria multe assegni non trasferibili: non sconti ma cancellazione multe

Per voce dei maxi-sanzionati Aquilini ci ha scritto ribadendo che la richiesta non è di uno sconto sulla multa comminata ma della cancellazione tout court di una sanzione ingiusta.

Nella missiva diretta alla nostra redazione sono state riportate le parole di una delle vittime di questa vicenda che ha emblematicamente risposto alla proposta di una sanatoria al 10% o dell’oblazione al 20%: “gli sconti li accettiamo al mercato non dal MEF”.
Non solo parole a difesa delle richieste dei maxi sanzionati, ma anche fatti. Ecco quelli che dalla pagina Facebook MAXI Sanzione per Assegno privo del NON Trasferibile ci riportano:
“Il dlgs 90/2017 è l’applicazione distorta della direttiva UE 2015/849. Tant’è che la direttiva comunitaria non cita mai gli assegni e tende ad individuare la volontarietà dell’azione che determina l’illecito di riciclaggio.
Il sistema sanzionatorio che entra in vigore il 02/07/17 è mal congegnato e lo stesso MEF l’ha riconosciuto.

Il 17/02/18 l’ABI pubblica il decalogo per gli assegni. Una Guida e un’info-grafica ad hoc per il web sono gli strumenti della campagna informativa messa a punto dall’ABI per fornire consigli pratici ai clienti e ricordare le principali regole di utilizzo di assegni, libretti al portatore e contanti.
L’abi riconosce così (cercando di sanare una lacuna di dimensioni importanti) un vuoto informativo che caratterizza tutto il sistema finanziario determinante nell’errore formale commesso da noi cittadini.

Il 24/02/18 dopo l’intervento di Striscia la Notizia, la Banca d’Italia ha risposto tramite una mail ufficiale specificando che “sono pronti a valutare qualunque esposto” e sottolineando che le banche “possono e devono andare incontro ai loro clienti per trovare soluzioni”
La banca d’Italia richiama il mondo bancario alle proprie responsabilità dopo che il dott. Torriero aveva cercato di minimizzare il fenomeno MAXI SANZIONI.

Il 12/03/18 il Mef pubblica il vademecum per Assegni privi della clausola di non trasferibilità. Dove al paragrafo ‘Si deve sempre pagare l’oblazione?’ citiamo testualmente il ministero scrive “ Inoltre è possibile che, sulla base delle giustificazioni prodotte dall’interessato, non venga emessa alcuna sanzione ma un provvedimento di proscioglimento.”
Conclude quindi il signor Aquilini non senza indignazione per quanto sta accadendo: “queste 3 azioni da parte di 3 determinanti attori della vicenda MAXI SANZIONI sono la conferma che un problema c’è stato, e va risolto con assunzione di responsabilità da parte di ciascun attore perché l’intero peso non può ricadere sul cittadino/correntista”.
La mail prosegue con gli ultimi step di questa vicenda dai contorni grotteschi per le vittime malcapitate:

“Il 27/02/18 la commissione finanze della camera approva la reintroduzione dei criteri di ragionevolezza e proporzionalità sulle MAXI SANZIONI. Il Parlamento riconosce così le ragioni dei cittadini sanzionanti.

Il 27/04/18 in una interrogazione il sen. Arrigoni chiede al Ministro Padoan “La ratio della direttiva è quella di contrastare la circolazione illecita del denaro per fini di finanziamento dell’attività terroristiche o per riciclaggio delle attività criminali, non certo quella di vessare i piccoli risparmiatori inconsapevoli. A tal proposito bisogna segnalare che gli istituti di credito non hanno provveduto a ritirare i blocchetti degli assegni bancari e postali né hanno informato i propri clienti della nuova normativa; e senza un pronto intervento da parte del legislatore, molti altri cittadini, ancora in possesso di vecchi blocchetti degli assegni, potrebbero continuare ad emetterne con importi superiori al limite e senza la clausola di non trasferibilità.

Dovrebbe spettare allo Stato la tutela dei clienti degli istituti di credito, anche prevedendo forme di informazione obbligatoria da parte degli stessi istituti; mentre questi ultimi avrebbero dovuto mettere a conoscenza i propri clienti delle modifiche normative per i principi di trasparenza e per etica professionale”

In ultimo 2 precedenti di annullamento delle contestazioni a Messina e a Venezia. Due casi isolati? Indubbiamente due precedenti. Ciò che sappiamo è che i rispettivi Nuclei territoriali hanno accolto le deduzioni difensive dei due fortunati cittadini improntate alla buona fede, alla ignoranza di traente e beneficiario, l’uso di un vecchio libretto ed un pagamento tracciato da regolare fattura”.
Ed ecco quindi la conclusione, con le richieste del portavoce dei maxi sanzionati per gli assegni non trasferibili: “che non sia questo Governo, bensì il prossimo a dover legiferare sulle MAXI SANZIONI è per noi indifferente. Qualunque sia il Governo che porrà fine alle MAXI SANZIONI, l’importante è che venga posto rimedio con trasparenza e correttezza”.
Continueremo a seguire la vicenda con i prossimi sviluppi e le misure del nuovo governo.