Cosa si rischia se non si pagano le multe o il bollo auto? Dal 1° luglio il bollo o le multe non pagate possono far scattare il recupero della somma dovuta con il pignoramento diretto sul conto corrente. Vediamo come questo può succedere e come blindare il conto dai controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Il nuovo ente di riscossione: poteri più ampi

Equitalia dal 1° luglio sarà soppressa ed entrerà al suo posto Agenzia delle Entrate – Riscossione, secondo il decreto n. 196/2016, successivamente convertito in legge 225/2016 e approvato con la Legge di Bilancio ad ottobre 2016.

Con l’addio dei Equitalia si sperava in un cambiamento più equo per i cittadini, ma per il momento la prospettiva sembra più austera. Il nuovo ente avrà poteri maggiori nella lotta all’evasione e nella ricerca dei beni da pignorare. L’Agenzia delle Entrate Riscossione, grazie all’accesso delle banche dati potrà accedere al conto corrente bancario dei cittadini e imprese che hanno debiti in sospeso e prelevare la somma dovuta.
Questo vale per tutti i debiti, bollo auto, multe, contributi INPS, cartelle esattoriali, ecc. I cittadini dovranno essere più attenti alle scadenze.

Equitalia: norma già esistente

Equitalia, ha spiegato che il progetto del pignoramento diretto dal conto corrente esisteva già dal 2005, ma non è stato possibile attuarlo in quanto non possedeva l’accesso alle banche dati. L’Agenzia delle Entrate Riscossione invece può accedere a tutte le banche dati in piena libertà. Sarà più facile per l’Agenzia delle Entrate verificare se i conti correnti dei cattivi pagatori, abbiano la disponibilità sufficiente per avviare il pignoramento di quanto dovuto. In presenza di più conti, l’Agenzia può anche scegliere quale bloccare.

Multe e Bollo auto non pagato, come evitare il pignoramento conto corrente

In caso di multa o bollo auto non pagato il conto corrente non viene bloccato automaticamente.

L’Agenzia delle Entrate Riscossione riuscirà ad incassare la cifra solo al termine di una procedura che inizierà con avvisi e solleciti di pagamento. Il contribuente avrà 60 giorni per mettersi in regola, pagando subito o dilazionando la somma da pagare o presentando ricorso.

Trascorsi i 60 giorni, in mancanza di pagamento, i funzionari dell’Agenzia potranno avviare il meccanismo per recuperare le somme con il pignoramento conto corrente.

Per i debiti fino a 1.000 euro, l’Agenzia aspetta altri 120 giorni e invia un ulteriore avviso, prima di intraprendere un’azione di riscossione. La procedura di recupero sarà più veloce, ma almeno non comporta il blocco del conto corrente, senza preavviso e l’opportunità di poter rateizzare la somma da pagare.

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