Quella delle multe notificate via email è una truffa su cui recentemente ci siamo soffermati più volte per mettere in guardia i contribuenti. Dunque, la possibilità di ricevere una contravvenzione sulla posta elettronica è una bufala? Per il momento si ma la novità sta per debuttare. L’operazione sarà completata nel 2019, data in cui diremo addio alle raccomandate. Ma intanto i primi step della riforma saranno messi in atto già nei prossimi mesi.

Multe via email: arriveranno al domicilio digitale

Il domicilio digitale permetterà di ricevere via email tutte le comunicazioni dalla Pubblica Amministrazione, incluse le multe appunto.

L’ottica quindi è quella di agevolare i rapporti con la PA, in ottemperanza alla riforma Madia. Non è richiesta necessariamente la PEC ma andrà benissimo anche un semplice indirizzo di posta elettronica ordinaria. Il sistema di domicilio digitale entrerà a pieno regime entro il 2019.

Cosa fare se si riceve una multa via email?

Purtroppo, non sono rari i casi di multa via email truffa. Per prima cosa quindi, soprattutto in questa fase iniziale, accertatevi che si tratti di un verbale vero. Le contravvenzioni via email possono arrivare solo all’indirizzo scelto come domicilio digitale non su altre caselle di posta personali.
L’iter per l’eventuale ricorso contro una multa ingiusta, o ritenuta tale, resta lo stesso: chi la riceve ha trenta giorni di tempo per opporsi al verbale.
Non è solo una questione di semplificazione dei rapporti con la PA ma anche di costi: con questo sistema, infatti, si conta di risparmiare circa 250 milioni di euro per spese di spedizione ma anche di produzione e conservazione dei documenti cartacei.