La Naspi è lo strumento a tutela dei lavoratori dipendenti che perdono involontariamente l’occupazione. Ad esclusione dei lavoratori statali con contratto a tempo indeterminato, dei lavoratori agricoli e dei collaboratori, tutti gli altri lavoratori subordinati hanno diritto, a determinate condizioni, a percepire la Naspi. Per gli statali con contratto a tempo indeterminato l’indennità di disoccupazione non è prevista. Per lavoratori agricoli e collaboratori invece ci sono altre due prestazioni INPS, rispettivamente la disoccupazione agricola e la Dis-Coll. Questa debita premessa serve per aprire all’argomento dell’apprendistato, che è una particolare tipologia di contratto che molti considerano inadatta alla copertura da disoccupazione.

È quello che sostiene una nostra lettrice per esempio che ci scrive:  

“A mio figlio a giugno del 2021 hanno fatto un contratto di apprendista presso un’azienda che produce pannelli metallici. Il suo datore di lavoro gli ha già detto che a fine settembre non potrà più tenerlo a lavorare e dovrà licenziarlo. Adesso il mio dubbio è se mio figlio può sfruttare il periodo di lavoro svolto da apprendista per ottenere la Naspi. Prima di questo contratto di apprendista mio figlio non ha mai lavorato. Parlando con alcuni amici sembra che con l’apprendistato la Naspi non spetti. Vi chiedo se è vero oppure no e cosa può fare mio figlio nel frattempo che cerca un nuovo lavoro”. 

Apprendistato e disoccupazione, come funziona? 

Ai fini della corresponsione della indennità di disoccupazione INPS, altrimenti detta Naspi, cioè Nuova assicurazione sociale per l’impiego, l’apprendistato è equiparato ad un qualsiasi contratto di lavoro di un’altra tipologia. Proprio perché è equiparato, anche l’apprendistato da diritto quindi all’indennità di disoccupazione INPS. In buona sostanza il dubbio della nostra lettrice, relativo al diritto alla Naspi con l’apprendistato svolto da suo figlio, non è fondato. Ed a settembre quando suo figlio perderà il posto di lavoro sarà indennizzato dall’INPS.

Infatti stando alle informazioni giunte in redazione e fornite dalla scrivente, il ragazzo ha tutti i requisiti utili per la Naspi, cioè le 30 giornate di lavoro negli ultimi 12 mesi e le 13 settimane di lavoro nei 4 anni precedenti.  

Come si calcola la Naspi per gli apprendisti

Oltre che rientrare nel diritto alla Naspi, l’apprendista rientra nel medesimo trattamento di disoccupazione che spetta a tutti, anche dal punto di vista del calcolo dell’indennità spettante. All’apprendista spetta una indennità di durata pari alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti la perdita dell’occupazione. Il figlio della nostra lettrice, non avendo mai lavorato prima ha diritto a 8 mesi di disoccupazione derivanti dall’assunzione come apprendista da giugno 2021 a settembre 2022. Per quanto riguarda il calcolo dell’importo, al disoccupato l’INPS eroga il 75% della retribuzione media percepita nei 4 anni precedenti, sempre che essa non sia superiore al massimale prestabilito che per l’anno 2022 è pari a 1.250,87 euro. In questo caso al massimale si deve aggiungere il 25% della differenza tra la retribuzione percepita e 1.250,87 euro. Difficile che con un contratto da apprendista il ragazzo riesca a percepire una disoccupazione di importo più alto del massimale. Inoltre, dal quarto mese di fruizione (sesto per via dell’emergenza pandemica), l’importo della Naspi scende del 3% al mese.