Se c’è un lavoratore che usufruisce spesso alla Naspi, questo lavoratore è quello del settore turistico, alberghiero e ricettivo. Perché la sua attività è collegata spesso alla stagionalità del turismo. Forse solo agricoli ed edili, anche in questo caso lavori spesso collegati alle stagioni, al clima e alle tipologie di raccolta, si trovano nelle medesime condizioni di chi lavora in Hotel, ristoranti, stabilimenti balneari e villaggi turistici.

La Naspi penalizza gli stagionali, ecco perché

Da quando il governo PD guidato da Matteo Renzi, varò la Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego, da cui l’acronimo di Naspi, la durata dell’indennità di disoccupazione INPS si è sensibilmente ridotta.

Soprattutto per chi lavora pochi mesi all’anno. A tal punto che per un certo periodo, a determinati lavoratori veniva concesso un bonus in salvaguardia, cioè un mese in più di Naspi.

“Buonasera, sono un lavoratore stagionale del settore turistico. Purtroppo quest’anno per via delle questioni inerenti la nota alluvione in Romagna, la stagione estiva di lavoro per me è iniziata tardi. Sono stato assunto il 15 giugno e ho il contratto in scadenza il 15 settembre. Sono solo 4 mesi di lavoro che dovrebbe, stando alla regola, valere 2 mesi di Naspi. Ma con questi due mesi di disoccupazione arrivo a novembre, e solo a gennaio dovrei partire per la stagione invernale. Mi chiedevo se ci fosse ancora il bonus di un mese in più di Naspi. Mi pare che per gli stagionali esista l’agevolazione, o mi sbaglio? e se esiste, mi dite se devo fare richiesta?”

Naspi più lunga per gli stagionali? Ecco la verità e cosa dice l’INPS

Per come funziona la Naspi, la sua durata è collegata alle settimane di lavoro nei 4 anni che precedono la perdita involontaria dell’ultimo rapporto di lavoro. Chi ha lavorato di continuo per 4 anni, ha diritto a 24 mesi di Naspi.

Anche gli importi sono collegati al reddito imponibile medio, utile ai fini previdenziali, percepito in questi ultimi 4 anni. Ma per la durata della Naspi sono validi solo i periodi di lavoro che non sono stati utilizzati per indennità di disoccupazione negli anni precedenti. A prescindere che la misura sfruttata sia stata la Naspi oppure le sue precedenti, cioè Aspi, Mini Aspi, Requisiti Ridotti o Ordinaria.

Evidente che per un lavoratore del settore turistico e alberghiero, dal momento che ogni anno si va in disoccupazione, il periodo utile alla Naspi 2023 è quello relativo al lavoro nella stagione lavorativa corrente. E quindi di Naspi si prende solo la metà delle settimane lavorative svolte nella stagione estiva 2023. Con 4 mesi di lavoro 2 mesi di Naspi, con 6 mesi di lavoro 3 mesi di Naspi e così via.

Un mese in più per gli stagionali? La misura non esiste più

Ormai la stagione estiva di lavoro per gli addetti a stabilimenti balneari, alberghi e così via dicendo, sta volgendo al termine. E presto sarà il momento, per questi lavoratori, di chiedere la Naspi. In attesa che arrivi l’altra stagione turistica, quella degli stabilimenti sciistici, della montagna e simili. Il diritto alla Naspi vale la metà delle settimane lavorate in estate per molti di questi lavoratori. Perché come detto hanno sfruttato di disoccupazione, i periodi precedenti. Il bonus di un mese a cui fa riferimento il lettore, era valido anni fa, quando le polemiche sulla durata della Naspi per gli stagionali aveva portato a proteste di piazza, scioperi e manifestazioni.

Oggi invece non c’è nulla da questo punto di vista. Nessuna salvaguardia. Agli stagionali come a qualsiasi altro lavoratore, spetta solo la Naspi che è riuscito a maturare quest’anno. E il nostro lettore effettivamente corre il rischio di restare privo di reddito a dicembre.