Moltissimi contribuenti italiani hanno una situazione debitoria elevatissima. Debiti di varia natura che spesso sfociano in depressione, disperazione e suicidi. I casi di cronaca di persone che hanno scelto di togliersi la vita perché troppo indebitati sono tantissimi. E non parliamo solo di debiti verso lo Stato, di cartelle esattoriali e di tasse evase. I debiti di cui parliamo vanno considerati nel complesso.

Una sentenza del tribunale adesso viene in favore di persone disperate e affogate tra i debiti. Prima di disperarsi, meglio capire il da farsi.

Perché le soluzioni ci sono. E la sentenza di cui parliamo, finisce con il colpo di spugna sui debiti di un contribuente. Scriviamo questo articolo in risposta ai tanti quesiti e alle tante richieste di aiuto che arrivano in redazione.

“Salve, mi spiegate come funziona la legge salva suicidi? Ho qualche decina di migliaia di debiti e sono disperato. Finanziarie a cui ho chiesto credito per coprire debiti precedenti. Ho comprato l’arredo di casa a rate e non sono riuscito a rientrare. Ho dovuto sostenere spese sanitarie per mio figlio e ho dovuto scegliere mio malgrado tra la salute di mio figlio e le rate dei prestiti. Volevo capire se grazie alla legge sul sovraindebitamento potevo tornare un uomo libero. Aiutatemi vi prego.”

Niente paura, ecco come cancellare i debiti pagando solo una minima parte

Il quesito del lettore è solo uno dei tanti che hanno come argomento i debiti dei contribuenti. Dall’arredamento di casa all’auto nuova, dagli strumenti informatici alle riparazioni di case e appartamenti. Moltissimi sono i cittadini italiani che si trovano ad aver accumulato una montagna di debiti per svariate ragioni. E sono debiti che adesso non possono pagare. Ripetiamo, severamente vietato disperarsi, perché ci sono normative a sostegno di queste situazioni.

Per cartelle esattoriali e tasse, ripetutamente, vengono concesse sanatorie, rottamazioni e a volte, autentici condoni.

Ma l’Agenzia delle Entrate Riscossione, che è il concessionario alla riscossione che ha preso il posto di Equitalia, offre sempre rateizzazioni di favore. E a volte molto lunghe. Più complicati i debiti verso privati, perché una banca o una finanziaria, sono soggetti privati. In questo caso sanatorie e condoni non esistono.

Ma c’è la legge sul sovraindebitamento, conosciuta anche come legge salva suicidi o come Codice della Crisi. Una legge che sostiene i casi disperati e che adesso rischia di essere davvero rivoluzionaria dopo una recente sentenza.

La legge salva suicidi: cosa bisogna sapere

Tornare a respirare, pagando solo una parte dei debiti con azzeramento della restante parte è ciò che un tribunale ha deciso di fare nei confronti di un contribuente che ha chiesto di aderire alla legge sul sovraindebitamento.
La notizia proviene dal bresciano, dove un padre di famiglia, ex lavoratore autonomo, ha ottenuto una specie di saldo e stralcio dei suoi debiti.

Gli ermellini, infatti, hanno azzerato il debito residuo che l’uomo non era più stato in grado di pagare. E tutto parte dalla condizione familiare del contribuente. Marito e padre di 4 figli. L’uomo ha chiesto il beneficio della legge salva suicidi. Una legge che può essere utilizzata tanto dal lavoratore autonomo che dai privati cittadini. Purché in critiche situazioni debitorie e reddituali. Nel caso di specie, l’uomo aveva maturato circa 80.000 euro di debiti per varie spese tra il 2017 e il 2018.

Aveva avviato la procedura della legge sul sovraindebitamento e aveva iniziato a pagare a rate mensili il debito. Perché grazie alla normativa sul sovraindebitamento, nata con la legge n° 3 del 2012, è possibile trovare una soluzione comoda per rientrare dei debiti maturati. A tal punto che l’interessato, stando a quanto si apprende dalle dichiarazioni del suo legale, aveva anche pagato puntualmente una cinquantina di rate, prima che il tribunale cancellasse il debito rimasto da pagare.

Tutti in debiti nel calderone della legge sul sovraindebitamento

La vicenda ci porta a una sola conclusione. Grazie alla legge sul sovraindebitamento, nessun contribuente onesto deve essere messo all’angolo da una situazione debitoria che per capacità economica e patrimoniale, non può pagare. Soprattutto perché il tribunale ha deciso di dare peso alla condizione reddituale dell’uomo nel caso del bresciano. Una condizione reddituale naturalmente collegata al fabbisogno della sua famiglia.

Sugli 80.000 euro di debito l’uomo ne ha restituiti in 4 anni, circa il 20%. E secondo gli ermellini, questa è la parte di debito che ragionevolmente l’uomo poteva permettersi di pagare senza andare a intaccare i fabbisogni primari suoi e della sua famiglia. Possono sfruttare questa legge i contribuenti che hanno debiti maturati verso le banche e verso le finanziarie, ma anche chi ha maturato pendenze verso i suoi fornitori o verso lo Stato e gli Enti Statali.

Occorre ricordare che per sfruttare la legge salva suicidi, è necessario promuovere azione legale. La notizia da cui parte il nostro articolo, è stata riportata da molti quotidiani e siti della Lombardia. Ed è una notizia che può riguardare molti contribuenti tra cui anche il nostro lettore.