Ho letto che il reddito di cittadinanza prevede un bonus affitto. Io ho un lavoro part time che mi fa guadagnare 800 euro al mese e un figlio da mantenere con il mio ex marito che non collabora nel mantenimento. Per affitto e bollette mi aiutano i miei genitori, a fatica, con la loro pensione. Ho diritto al bonus affitto del reddito di cittadinanza anche se, lavorando, non rientro nel sussidio?

Il reddito di cittadinanza, oltre alla quota base del sussidio, può prevedere un bonus affitto fino a 280 euro.

Chi non ha i requisiti per fare domanda per il reddito di cittadinanza non può però puntare solamente a questa seconda voce, che ne rappresenta un’integrazione. Nel caso della lettrice consigliamo di valutare la possibilità di chiedere il contributo affitto 2019, previsto da Stato e Comuni.

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Contributo Affitto 2019: come funziona

Esiste una misura statale per andare incontro a chi non riesce a pagare l’affitto ed è il cd contributo di integrazione al canone di locazione riservato agli “inquilini vittime di morosità incolpevole” ed erogato, anche per il 2019, fino ad esaurimento fondi e secondo criteri di priorità.

Hanno diritto ad una corsia preferenziale nell’ottenimento del contributo affitto i nuclei familiari con minori, un over settantenne oppure un invalido almeno al 74%, così come un familiare che risulti in carico ai servizi sociali o alle ASL.

Per il periodo 2016-2020 è stato stanziato un ammontare totale del fondo di 190 milioni di euro a favore degli inquilini in difficoltà nei Comuni a forte tensione abitativa.

I requisiti per il contributo affitto 2019 prevedono:

    • Isee al di sotto di 26.000 euro all’anno;
    • non possedere altro immobile nella stessa area di residenza;
    • atto di convalida di sfratto per morosità;
    • contratto d’affitto regolarmente registrato;
    • immobile non di lusso (sono quindi escluse le categorie catastali A1, A8 e A9);
    • residenza da almeno un anno nella casa in cui si è ricevuto lo sfratto;
    • cittadinanza.

Le situazioni gravi che danno diritto a richiedere il contributo affitto 2019 possono essere:

  • licenziamento;
  • riduzione dell’orario di lavoro;
  • messa in Cassa integrazione;
  • contratto a tempo determinato non rinnovato;
  • cessazione dell’attività lavorativa per cause indipendenti dalla propria volontà;
  • infortunio o decesso di un qualsiasi componente familiare concorrente al reddito del nucleo.

Se il beneficiario riceve il reddito di cittadinanza, il contributo per l’affitto sarà assorbito da questa misura.