Potrebbe verosimilmente ampliarsi la platea di beneficiari del reddito di cittadinanza grazie alle nuove regole, più flessibili, per chi ha perso il lavoro nel corso dell’anno. La novità riguarda infatti la possibilità di ottenere l’ISEE corrente che fotografa la situazione reddituale attuale. Vediamo che cosa è cambiato a tal proposito con il decreto Crescita.

Isee Corrente e domanda Reddito di Cittadinanza: novità

Il  decreto 159/2013 stabiliva che l’Isee corrente potesse essere richiesto in concomitanza di due condizioni: un’oscillazione in negativo della situazione reddituale del nucleo familiare superiore al 25% e la perdita involontaria del lavoro di almeno uno dei componenti della famiglia nei 18 mesi precedenti la richiesta.

Che cosa è cambiato con il decreto Crescita? Prima di tutto i due requisiti per l’ISEE corrente diventano alternativi e non devono verificarsi contemporaneamente. In secondo luogo, viene introdotta la doppia possibilità di calcolo dell’Isee ordinario, quindi la facoltà di scegliere se devono essere considerati i patrimoni e i redditi del secondo anno precedente o del primo, nel caso in cui questo sia più conveniente.

Con l’entrata in vigore della norma, la domanda potrà fare riferimento al reddito del 2018 se più conveniente. Lo strumento rappresenta un’opportunità per le persone che avevano lavorato nel 2017 e che, per questo, restavano escluse dalla possibilità di ottenere il beneficio economico pur essendo ad oggi disoccupate.

Canale preferenziale, quindi, per chi risulta disoccupato da relativamente poco tempo.

A confermare la novità normativa è stato il vicepremier e ministro Luigi Di Maio che su Facebook ha spiegato: “alcuni disoccupati si erano infatti ritrovati nell’impossibilità di accedere alla misura perché il loro Isee risultava superiore al limite di 9.360 euro. Questo succedeva poiché il calcolo dell’Isee è effettuato sui redditi percepiti negli anni precedenti, ma alcuni in questi mesi avevano segnalato di aver perso il lavoro nel 2018.

Quindi abbiamo rivisto le cose. Abbiamo modificato il sistema di calcolo dell’Isee inserendo un emendamento al Decreto Crescita”.

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