Se c’è un argomento che interessa milioni di famiglie questo argomento riguarda il lavoro domestico. E più nello specifico il lavoro della badante. Molte famiglie oggi hanno bisogno di una badante alle loro dipendenze. Questo perché la popolazione italiana sta velocemente invecchiando e quindi sono sempre di più gli anziani bisognosi di assistenza.

L’aumento della vita media della popolazione aumenta il ricorso a questa figura lavorativa. Il problema di fondo però è l’elevato costo che il lavoro della badante ha per le famiglie.

Un costo esorbitante che adesso potrebbe essere abbattuto per qualcuno grazie a un nuovo bonus introdotto dal governo. Un nuovo bonus badante partirà dal primo aprile, e molte famiglie ne trarranno giovamento.

“Buongiorno, vi chiedo se potete darmi qualche consiglio su come risparmiare per assumere una badante. Mia madre ha 90 anni e non è propriamente autosufficiente. Fino a oggi io e mia sorella a turno abbiamo provveduto ad assistere la nostra anziana genitrice. Un’assistenza che purtroppo presto non potrà più riguardarci. Mia sorella infatti è rimasta in attesa e quindi non può più dedicarsi alla cura di nostra madre. Io invece dovrò trasferirmi in un altro Comune per questioni lavorative. Vorremmo assumere una badante ma il costo, almeno per quanto ci hanno detto, non è sostenibile. Mia madre infatti prende una pensione minima che insieme all’accompagnamento non copre l’intero costo che dovremmo sostenere per l’assunzione di questa badante. Mi potete aiutare? Esistono bonus o agevolazioni?”

Nuovo bonus badante, si parte dal primo aprile, ecco a chi spetta

Effettivamente il costo della badante per le famiglie italiane non è certo irrisorio soprattutto se consideriamo tutte le voci che un anziano o una famiglia devono sostenere e non soltanto quelle dello stipendio. Dal momento che il settore ha il proprio CCNL di categoria, è evidente che ci sia la necessità di adeguarsi a questo documento collettivo anche dal punto di vista delle retribuzioni.

Quindi sotto un determinato minimo non si può andare. A questo bisogna aggiungere naturalmente i contributi previdenziali che ogni trimestre bisogna versare all’INPS.

In più l’eventuale costo del vitto e dell’alloggio se la badante è convivente. Ma incidono sui costi anche quelli per i consulenti che devono seguire il rapporto di lavoro. Per questo molti anziani non riescono a sostenere una assunzione fatta in regola. Quindi spesso il settore è influenzato da un’elevata percentuale di lavoro sommerso. Adesso, per spingere all’emersione del lavoro nero e per favorire le famiglie sempre più in difficoltà economica, nasce un nuovo bonus. E riguarda proprio il settore domestico e può tornare utile alla nostra lettrice o a chi si trova nelle sue condizioni.

Come funziona il nuovo bonus badante 2024

Il nuovo bonus badante punta a ridurre drasticamente il ricorso al lavoro nero. L’agevolazione è sotto forma di sgravio contributivo. In pratica, per due anni (24 mesi) lo Stato si sostituisca al datore di lavoro nel pagamento dei contributi dovuti ogni trimestre alla badante. Un abbattimento notevole del costo del lavoro domestico, ma assoggettato a determinati requisiti, sia dell’anziano che del rapporto di lavoro.

Ecco i limiti ed i requisiti del nuovo bonus

Presto saranno più chiari tutti i dettagli di questo bonus, che a prima vista presenta alcune anomalie che dovrebbero essere risolte. Non parliamo dei requisiti ISEE dell’anziano che non deve essere troppo alto. Perché su questo c’è poco da dire visto che si tratta di un bonus che consente di azzerare i contributi da versare per anziani con un ISEE socio sanitario sotto i 6.000 euro.

La misura si rivolge quindi a soggetti che hanno redditi e patrimoni bassi, e soprattutto solo se con almeno 80 anni di età già compiuti.

L’anomalia di cui parliamo è quella relativa al rapporto di lavoro. Infatti per poter godere dell’agevolazione, bisogna assumere una nuova badante o bisogna trasformare un vecchio contratto con uno nuovo.

Solo contratti a tempo indeterminato, e chi già ne ha in corso uno?

Ciò che l’attuazione della misura dovrà chiarire è il fatto che oggi, come si capisce dalle indiscrezioni sulla misura, alcune famiglie non dovrebbero poter sfruttare l’agevolazione. Chi ha già una badante assunta a tempo indeterminato non potrà godere del bonus. Anche se l’anziano non autosufficiente, come ISEE e come età, rientra nel benefit.

Infatti l’agevolazione al momento riguarda le nuove assunzioni o la trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. La nostra lettrice che vuole assumere una badante, potrebbe rientrare se l’anziana madre ha un ISEE fino a 6.000 euro.

Chi invece ha già una badante come farà? Dovrebbe licenziare quella vecchia per prenderne una nuova. Questa potrebbe essere una soluzione, sempre che la normativa lo permetta. Una ipotesi che, come detto, solo il via definitivo al provvedimento chiarirà. Nel frattempo chi deve assumere una badante probabilmente da aprile avrà questa agevolazione fino a massimo 3.000 euro di sgravio contributivo all’anno.