“Le persone sono assolutamente aperte nei confronti delle novità, la cosa importante è che le cose nuove siano assolutamente identiche a quelle vecchie“, affermava Charles Franklin Kettering. Tutte le novità, in effetti, finiscono per destabilizzare un po’. Riuscire ad accettare dei cambiamenti, d’altronde, non è sempre facile.

La situazione, ovviamente, cambia nel caso in cui si tratti di notizie positive. In quest’ultimo caso, infatti, accettare i cambiamenti è indubbiamente più facile. È quello che sperano i titolari di partita Iva a proposito degli ISA.

Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Indici sintetici di affidabilità fiscale: cosa sono e a cosa servono

Gli ISA, ovvero gli Indici sintetici di affidabilità fiscale, sono degli indicatori. Quest’ultimi, grazie a un metodo statistico – economico, sono in grado di fornire dei valori che permettono di verificare la correttezza dei comportamenti fiscali e sapere quali siano o meno le aziende affidabili. Ebbene, di recente il legislatore ha stabilito che i dati in questione devono essere quelli stabiliti nei decreti di approvazione degli indici in vigore per il periodo d’imposta 2022.

A questi si aggiungono quelli indicati nell’allegato 1 del provvedimento del 30 gennaio 2023 dell’Agenzia delle Entrate. In base a quest’ultimo gli ulteriori dati che verranno utilizzati in sede di elaborazione degli Isa riguardano informazioni inerenti la condizione di pensionato del contribuente, la forma societaria cooperativa, i consumi energetici e l’età dei lavoratori dipendenti.

Partita IVA aperta negli ultimi due anni: novità esclusione ISA

L’anno passato erano state aggiunte delle ulteriori cause di esclusione per via dell’emergenza Covid. Con gli Isa 2023 che fanno riferimento all’anno d’imposta 2022, invece, le cause di esclusione previste dai modelli ministeriali tornano ad essere quelle a regime. Ebbene, sempre per gli Isa 2023 la Commissione di esperti nominata dal MEF ha deciso di introdurre delle nuove cause di esclusione congiunturali.

Entrando nei dettagli si ipotizza che molto probabilmente saranno esclusi dalla redazione e dalla trasmissione del modello ISA i soggetti che hanno aperto la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2021. A regime, si ricorda, è escluso dall’applicazione dei modelli Isa il primo anno di attività. In seguito agli ultimi interventi, invece, dovrebbe essere escluso il primo biennio di attività.

In questo modo si potrebbe permettere alle persone già duramente colpite dalla crisi economica in atto di tirare un sospiro di sollievo. Il condizionale però è d’obbligo, perché al momento non sono ancora giunte conferme in merito.  Per conoscere le ulteriori cause di esclusione in deroga, infatti, si deve attendere la nuova pubblicazione dei modelli ISA 2023 aggiornati.