“La banca costruita intorno a te, la banca che pensa al tuo futuro, la banca che aiuta il prossimo. E nella testa ti rimbalza questo slogan: “Aiuta il prossimo, aiuta il prossimo”. Entri in una banca e dici: “Sentite, me servesse nu mutuo ‘e trecentomila euro…”. E quello allo sportello dice: “Avanti il prossimo!“, ha affermato Alessandro Siani.

Ottenere un mutuo, purtroppo, non è sempre facile. Tanti gli elementi che finiscono sotto la lente di ingrandimento della banca. Quest’ultima, infatti, vuole accettarsi che il potenziale beneficiario del mutuo possa effettivamente restituire la somma ricevuta.

Nel caso in cui si tratti di un lavoratore dipendente, questo è facilmente dimostrabile grazie alla busta paga. Ma cosa succede se a chiedere tale aiuto economico alla banca è un titolare di partita Iva? Ecco come funziona.

Partita IVA, se aperta da tanti anni è possibile chiedere un mutuo?

Ottenere un mutuo per un titolare di partita Iva può risultare spesso abbastanza difficile, ma non impossibile. I requisiti sono sempre più stringenti, con le banche che si rivelano essere spesso particolarmente selettive. Tentare però non nuoce. Anzi, spesso riesce a produrre i frutti desiderati. Anche i liberi professionisti, d’altronde, hanno la possibilità di accedere ad un mutuo.

In tale ambito, a ricoprire un ruolo importante è il numero di anni di attività. Entrando nei dettagli, le banche in genere non prendono in considerazione le richieste di mutuo avanzate da coloro che risultano titolari di partita Iva da meno di due anni. La banca, infatti, chiedono di presentare almeno le dichiarazioni dei redditi degli ultimi due anni.

Mutuo senza busta paga: l’importanza di avere delle garanzie

Oltre ad essere titolare di partita Iva da almeno due anni, i soggetti interessati ad accedere ad un mutuo devono presentare delle garanzie. Quest’ultime volte a dimostrare all’istituto di credito di poter davvero restituire la somma ricevuta.

Ma come fare? Ebbene, innanzitutto il soggetto interessato deve dimostrare di avere un’attività in piena salute e soprattutto di non avere alcun debito.

Bisogna inoltre versare un anticipo pari al 20% del valore dell’immobile che si desidera acquistare. Si può offrire un’ulteriore garanzia grazie alla fideiussione o alla nomina di un garante. Quest’ultimo, ove possibile, in possesso di una regolare busta paga.

Fanno eccezione i giovani con un’età inferiore a 36 anni che hanno diritto al bonus prima casa, dove a ricoprire il ruolo di garante è lo Stato. Grazie a tale agevolazione, infatti, è possibile usufruire della garanzia del Fondo statale all’80%. Il tutto a patto di rispettare determinati requisiti, come ad esempio l’acquisto di una casa non di lusso e avere un Isee pari a massimo 40 mila euro

Si consiglia, inoltre, di richiedere una polizza a protezione del mutuo stesso. Consiste in un contratto assicurativo che non deve essere stipulato necessariamente presso l’istituto di credito che erogherà il mutuo. È possibile, così, scegliere la soluzione più adatta alla proprie esigenze, riuscendo alo stesso tempo ad offrire alla banca una forma di garanzia aggiuntiva.

Nel caso in cui si debba richiedere un mutuo si consiglia, comunque, di rivolgersi alla banca di fiducia. In questo modo è possibile ottenere tutte informazioni inerenti i requisiti e le garanzie richieste per ottenere un mutuo, anche a favore di chi è titolare di partita Iva.