Gli ultimi dati sul popolo a partita IVA confermano un calo di quelle ordinarie e un lieve aumento di quelle a regime forfettario. Autonomi e professionisti con fiscalità agevolata rinunciano spesso al commercialista per tagliare i costi. Se questa sia o meno la scelta giusta è una decisione personale. Lo scopo di questa guida infatti non è assolutamente quello di sminuire l’importanza di questa figura professionale ma solamente quello di assistere chi intraprende questo percorso.

Che aprire e gestire una Partita IVA senza commercialista sia una possibilità concreta e lecita è dimostrato dal fatto che sia la stessa Agenzia delle Entrate a fornire chiarimenti sui pagamenti tramite F24.

Le modalità sono le seguenti:

  • direttamente tramite lo stesso servizio telematico utilizzato per la presentazione telematica delle dichiarazioni fiscali (home o remote banking);
  • per mezzo di intermediari abilitati al servizio telematico Entratel che aderiscono ad una specifica convenzione con l’Agenzia delle Entrate ed usano il programma fornito loro dall’Agenzia delle Entrate gratuitamente.

Quando si può fare a meno del commercialista?

Tecnicamente quindi si può provvedere ai pagamenti autonomamente tramite F24. Il commercialista però, lo ricordiamo, è un professionista che può aiutare a rientrare nei costi con detrazioni delle quali magari si ignorava perfino l’esistenza. In linea generale possiamo concludere che la decisione di appoggiarsi o meno ad un commercialista, dipende essenzialmente dal tipo di partita IVA e dal grado di complessità dell’attività.

Quando si può fare a meno del commercialista?