Di norma il parto cesareo viene programmato dal medico per cause di forza maggiore, ad esempio in caso di parto plurigemellare o prematuro. Tuttavia non molte donne sanno che può essere anche la partoriente a scegliere il parto cesareo, ferma restando la possibilità per il medico di rifiutarsi.

Statisticamente infatti non tutti i ginecologici sono d’accordo nell’effettuare il taglio cesareo, se non strettamente indispensabile. Di fronte alla richiesta di una donna che sceglie il cesareo di sua iniziativa, o dietro parere di altri medici, per evitare un travaglio lungo e doloroso ad esempio, il ginecologo che dovrà farla partorire può rifiutarsi o no?

Parto cesareo si o no? Le ragioni mediche

I medici sulla questione si dividono.

Quelli tendenzialmente contrari al parto cesareo oppongono il divieto di disporre del proprio corpo in caso di rischio per l’integrità fisica, la possibilità del medico di rifiutare l’opera professionale, l’obbligo deontologico di agire secondo scienza e coscienza e il rischio di dover rispondere di un danno per intervento non necessario. Le ragioni legali a favore del parto cesareo come scelta invece fanno forza sul principio di autodeterminazione del soggetto, sull’ipotesi di reato per chi nega una prestazione sanitaria e sui potenziali rischi di un parto spontaneo in caso di lesioni o prolasso.

Ad oggi la giurisprudenza dominante riconosce alle future mamme il diritto a scegliere il parto cesareo. Questa ovviamente è l’analisi della questione dal punto di vista meramente giuridico e legale. E’ chiaro, ma vale comunque la pena ribadirlo, che riconoscere questo diritto non deve sminuire la competenza medica e non deve far pensare alle donne di potersi sostituire ai professionisti