Tempo fa anche noi di Investire Oggi avevamo parlato di una ipotetica e percorribile via per andare a riformare il sistema pensioni italiano, partendo da una misura già oggi in vigore anche se limitata. Parlavamo della pensione anticipata contributiva, che se estesa a tutti, anche se penalizzante come importo, poteva dare la giusta flessibilità all’intero sistema.

E cosa manca al sistema previdenziale italiano oggi? Manca proprio la flessibilità. La notizia delle ultime ore è una ipotesi del tutto nuova, che riguarda solo le donne, ma che richiama a quanto detto in precedenza.

Cioè alla pensione anticipata che da contributiva potrebbe diventare per tutti. E se per le donne si inizia a ragionare in questa direzione, perché non estendere il tutto?

“Salve, volevo capire perché io, avendo 3 anni di contributi prima del 1996, non posso andare in pensione con oltre 30 anni di contributi mentre chi ha iniziato a lavorare dopo ci può andare con 20 anni? Io compio 64 anni di età a dicembre, ma la pensione che dico io vale solo per i contributivi, almeno così mi dicono all’INPS. Non è che il Governo cambi idea adesso?

Perché non estendere la pensione a 64 anni a tutti? L’ipotesi inizia a fare breccia

Il quesito del nostro lettore, anche se non è recente, ci permette di parlare di una grande novità che adesso sembra prendere piede, almeno stando a quanto scrivono i quotidiani adesso. Pare infatti che la sicurezza di confermare anche nel 2024 Opzione donna, stia venendo meno. Si parlava ormai di decisione presa per la conferma di Opzione donna per invalidi, caregiver, licenziate e alle prese con procedure di crisi avviate. Con cancellazione del requisito aggiuntivo sui figli avuti che portava da 58 a 60 anni l’età di uscita per invalide e caregiver prive di figli avuti.

Adesso però sembra che il Governo valuti di portare a una misura di favore per le donne, ma a 64 anni di età.

Infatti la quota 84 non è altro che la pensione anticipata contributiva estesa anche alle donne, ed a tutte le donne indistintamente.

Nuova pensione quota 84? ecco di cosa si tratta

Tutte le lavoratrici in pensione con 64 anni di età e 20 anni di contributi versati, ma con ricalcolo contributivo della prestazione. Questa in termini pratici la pensione con quota 84 di cui oggi si parla. A dire il vero già oggi le lavoratrici che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995, possono sfruttare una misura che ha nei 64 anni l’età minima di uscita. Infatti esiste la pensione anticipata contributiva che consente il pensionamento con 64 anni di età e 20 anni di contributi versati, ma solo per chi non ha contributi versati nel sistema retributivo, e a prescindere che siano uomini o donne.

Però è altrettanto vero che per questa misura oggi servono 35 anni di contributi mentre per l’ipotesi quota 84 ne basterebbero 20. Ma c’è un altro paletto che potrebbe essere ritoccato nel varo di questa misura di favore per le lavoratrici. Ed è quello della pensione anticipata contributiva fruibile solo di fronte ad una pensione pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

Estendere il vantaggio e lo svantaggio del contributivo anche ai retributivi

La pensione anticipata contributiva non viene assegnata ad un richiedente, se non arriva, come importo, alla data di liquidazione a raggiungere i 1.410 euro al mese circa. Perché con 503,27 euro di assegno sociale oggi, la pensione pari a 2,8 volte raggiunge proprio quella soglia. E nel 2024, stando alle stime sull’incremento delle prestazioni per la rivalutazione, salendo l’assegno sociale salirà anche la soglia minima da centrare. Nell’ipotesi quota 84 invece, si pensa a ridurre questo limite, abbassando il vincolo o cancellandolo.

Anche perché chi opta per la quota 84 subisce un taglio di pensione per via del ricalcolo contributivo della prestazione.

La quota 84 in pratica altro non è che un ritorno di fiamma per una vecchia idea che guardava alla flessibilità in uscita. Si pensava infatti di allargare anche ai retributivi la possibilità di accedere alla pensione anticipata con 64 anni di età e 35 anni di contributi. Ed anche per una vecchia idea che aveva questo genere di obiettivo, si pensava a ridurre l’importo minimo della prestazione che fissato come è a 2,8 volte l’assegno sociale, rende la misura stessa impossibile per molti.