Il lavoratore può prendere la pensione anche senza i 20 anni di contributi versati, anche se non a 67 anni di età ma a 71 anni

La regola di base per l’accesso alle pensioni deriva dalla rigida definizione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, sia in termini di età che di contributi. Di conseguenza, chi non soddisfa entrambi i requisiti rischia di non poter andare in pensione. Questa situazione riguarda numerosi contribuenti con meno di 20 anni di contributi, circostanza che spesso preclude l’accesso alla pensione.

Come si può andare in pensione anche senza i 20 anni di contributi

Oggi esploreremo una soluzione che permette di accedere alla pensione anche senza aver versato 20 anni di contributi. In risposta a quesiti simili a quello riportato di seguito, possiamo anticipare che esistono più opzioni di quanto si possa immaginare:

“Buongiorno, sono Piera, un’ex addetta alle pulizie con 15 anni di contributi versati dal 1990 ad oggi. Come potete immaginare, la mia carriera contributiva si limita a soli 15 anni di contributi, il che probabilmente non mi permetterà di andare in pensione nel 2025, quando compirò 67 anni. Esistono soluzioni alternative all’assegno sociale? In base ai redditi di mio marito, non avrei diritto nemmeno a questo strumento assistenziale. In pratica mi troverò senza pensione, mentre altre lavoratrici che hanno iniziato dopo il 1996 possono accedere alla pensione di vecchiaia a 71 anni. Mi sembra ingiusto, perché per me non c’è nulla, mentre per altre l’INPS concede qualcosa. E, considerando che si tratta di contributi che ho versato, l’ingiustizia è doppia. Avete soluzioni per il mio caso?”

Pensione a 71 anni con 5 e fino a 19 anni di contributi: si può ed è anche facile

Una novità significativa del 2024, introdotta dal governo Meloni, è stata l’eliminazione della soglia minima della pensione di vecchiaia ordinaria per i cosiddetti contributivi puri. I lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1996, a partire dal 2024, possono andare in pensione senza dover raggiungere un trattamento pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale, una regola in vigore fino al 2023.

Questa è stata l’unica modifica che ha corretto una distorsione del sistema, che prima discriminava tra lavoratori retributivi e misti.

Tuttavia, l’anomalia menzionata dalla nostra lettrice persiste. Infatti, coloro che hanno iniziato a lavorare e a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995 possono ottenere la pensione di vecchiaia a 71 anni, anche con meno di 20 anni di contributi, ma solo come contributivi puri.

Gestione Separata, l’iscrizione e un mese di versamenti è fondamentale

L’assegno è calcolato in base ai contributi effettivamente versati, sia che si tratti di 5, 10, 15 o 19 anni. I lavoratori che hanno iniziato prima del 1996 non possono accedere alla pensione di vecchiaia neanche a 71 anni. Chi non ha maturato 20 anni di contributi a 67 anni è doppiamente penalizzato. Poiché è escluso dalla pensione ordinaria e non può accedere a nessuna forma di pensione. Per la nostra lettrice, le opzioni sembrano scarse.

Una possibile soluzione per il suo caso, altrimenti destinata a rimanere senza pensione e senza assegno sociale con 15 anni di contributi versati, è il computo nella Gestione Separata.

La pensione a 71 anni e come si fa anche da soggetti nel sistema misto

Chi è iscritto nella Gestione Separata, ad esempio un parasubordinato, può optare per il calcolo della prestazione con il sistema contributivo. Inoltre, scegliendo il computo nella Gestione Separata, è possibile sfruttare le regole favorevoli valide per i contributivi puri. Ciò significa che anche i lavoratori che fanno parte del sistema misto, avendo iniziato a versare contributi prima del 1996, possono accedere alla pensione a 71 anni. A condizione di avere versato almeno 5 anni di contributi.

Per questa opzione, il diretto interessato deve avere almeno un mese di contribuzione nella Gestione Separata e meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, con almeno 15 anni di contributi a partire dal primo gennaio 1996.

Anche chi non è un contributivo puro, in determinate circostanze, può garantirsi una prestazione pensionistica che altrimenti sarebbe negata.