La pensione a 62 anni tramite Quota 100 sembra ormai avvicinarsi verso un inesorabile termine di scadenza: due anni ancora. A fine 2021 scade la quota 100 e purtroppo sembra che, chi sperava in una proroga della misura, dovrà ricredersi e rassegnarsi. Lo confermano le parole di Antonio Misiani,  viceministro dell’Economia e delle Finanze. Resterà qualche possibilità per smettere di lavorare a 62 anni anche dopo la quota 100? Dipenderà dalle decisioni che il governo prenderà per quanto riguarda le alternative di riforma. Le strade più gettonate sembrano essere quota 41 o quota 101 (o 102?). Nelle ultime discussioni sul tema della riforma pensioni, è emersa anche una terza possibilità: mantenere quota 100 ma con alcune (importanti) modifiche.

Si parla di penalizzazioni sugli assegni che servirebbero, appunto, a ridurre il costo della misura. I tagli stimati sono del – 2,8 -3% nell’assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni della Fornero. 

Quota 41 e Ape Social: saranno le pensioni anticipate dopo Quota 100?

Difficile che l’idea di una quota 41 con penalizzazione possa convincere i sindacati. Bisogna quindi capire entro quali termini Uil darà l’ok per la quota 41 dopo quota 100. I sindacati puntano anche all’estensione dell’ape sociale: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di ampliare le categorie riconosciute come lavori gravosi. Restano in sospeso anche proroga Opzione donna, intervenendo su alcuni aspetti cruciali come part time verticale e fondo esattoriale.

In pensione a 62 anni dopo quota 100: cosa cambia tra due anni

In merito alla quota 100 la questione fondamentale da risolvere riguarda lo scalone che si andrebbe a creare dopo il 2021. Serve una maggiore flessibilità in uscita e anche una maggiore equità nel garantire il ricambio generazionale. Del resto già in questi ultimi mesi, i numeri parlano di un calo di adesioni per la pensione quota 100. E’ pur vero che, a fine anno, potremmo assistere ad un cambio di rotta, dovuto anche al Coronavirus.