Per i lavoratori 64 è un numero molto importante quando si parla di pensioni. Infatti, se consideriamo che l’età pensionabile dei lavoratori è 67 anni, come prevede la pensione di vecchiaia ordinaria, è evidente che uscire dal lavoro con 64 anni di età appare già un netto miglioramento rispetto alle condizioni solite. Ma va detto, però, che non tutti i lavoratori hanno la possibilità di uscire a 64 anni di età anche se le misure che consentono questo genere di uscite non mancano. Misure alternative a quelle ordinarie, ricche però di vincoli e paletti e destinate solo a pochi.

“Sono un vostro assiduo lettore e volevo sapere se esistono delle possibilità di andare in pensione a 64 anni di età con 30 anni di contributi versati come ho appena maturato a luglio. Infatti mi trovo con questa età e questa carriera contributiva e volevo valutare se esistono delle opportunità di pensionamento anticipato rispetto ai 67 anni. Grazie per la vostra risposta, se potete.”

Pensione a 64 anni, vie di accesso, requisiti e come fare

Sostanzialmente nelle condizioni in cui si trova il nostro lettore l’unica via che potrebbe utilizzare per poter andare in pensione con 30 anni di contributi e 64 anni di età e l’Ape sociale. Infatti l’unica misura che ha nei 64 anni di età quella ideale per poter andare in pensione è la pensione anticipata contributiva. Ma si tratta di una misura che come dice lo stesso nome, riguarda solo i contributivi puri cioè soggetti che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.

Sicuramente il nostro lettore non rientra in queste categorie avendo già 30 anni di contributi versati. Pertanto la sua carriera non può essere iniziata dal 1996. La pensione anticipata contributiva si centra già con 20 anni di contributi versati a 64 anni di età, ma solo se il primo contributo versato è successivo al 1995. E se la pensione liquidata alla data di decorrenza è pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale vigente lo stesso anno di uscita.

La pensione a 64 anni nel 2023, ecco alcune vie possibili con le quote

Nel 2023 64 anni di età possono bastare per quanti hanno maturato i 41 anni di contributi versati e quindi rientrano nella quota 103. Infatti la misura parte dai 62 anni di età con 41 anni di contributi versati. Una misura che scade però il 31 dicembre prossimo anche se il governo pare intenzionato a prorogare la sua sperimentazione per un altro anno ancora. La pensione con la quota 103 non può essere liquidata in misura superiore a cinque volte il trattamento minimo. Inoltre prevede il divieto di cumulo tra redditi da lavoro e redditi da pensione (fatta eccezione per il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui).

Anche la cristallizzazione del diritto aiuta le uscite a 64 anni di età in alcune circostanze

Per chi ha completato 38 anni di contributi e 64 anni di età nel 2022 si può ancora sfruttare quest’anno la quota 102. Questa opportunità nasce grazie alla cristallizzazione del diritto. La misura ha chiuso il suo funzionamento il 31 dicembre 2022. Ma chi ha maturato il diritto già l’anno scorso può ancora goderne quest’anno. Stesso discorso per chi ha completato già 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. E può ancora oggi tornare a sfruttare la vecchia quota 100.

L’Ape sociale anche a 64 anni di età

Tornando al nostro lettore l’unica via possibile è l’Ape sociale che ha nei 63 anni di età la soglia minima di uscita e nei 30 anni di contributi versati la quota contributiva che riguarda alcune particolari categorie di lavoratori. La misura con 30 anni di contributi versati si applica soltanto agli invalidi con disabilità certificata ASL almeno al 74%. Oppure ai caregiver che da almeno sei mesi convivono e assistono un familiare stretto disabile grave.

Infine con i già citati 30 anni di versamenti contributivi l’Ape sociale riguarda anche i disoccupati. Ma solo quanti hanno perso il lavoro in maniera distaccata dalla loro volontà e hanno terminato di percepire la Naspi.

Per le altre categorie a cui si rivolge l’Ape sociale bisogna maturare o 36 anni di contributi versati o 32 anni. Molto varia in base alla tipologia di lavoro svolto. Se il nostro lettore rientra in una di quelle categorie che danno diritto all’Ape sociale con 30 anni di contributi versati, può valutare la possibilità di richiedere all’INPS la certificazione del diritto alla pensione con questa misura. Infatti prima di poter presentare domanda per questa misura è necessario il passaggio propedeutico della certificazione del diritto INPS.