Ci sono varie soluzioni che consentono di andare in pensione anticipata anche senza raggiungere esattamente la soglia contributiva necessaria per uscire dal lavoro. Esistono inoltre molte opzioni che permettono di uscire dal lavoro anche a un’età inferiore a quella prevista dalla normativa vigente. In pratica, andare in quiescenza secondo le regole del nostro sistema previdenziale può essere più facile di quanto si creda.

Un tipico esempio può essere un nostro lettore e lavoratore che non ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi versati, ma che potrebbe sfruttare una variante del sistema per arrotondare i suoi contributi e arrivare a maturare il diritto alla pensione.

“Buonasera, volevo chiedervi se è vero che posso recuperare diversi anni di contributi perché ho svolto la mia attività nell’azienda per cui lavoro nonostante sia stato riconosciuto invalido civile. Mi chiedo come posso fare a sfruttare la cosiddetta maggiorazione invalidi per arrivare a completare i 42 anni e 10 mesi di contributi che servono per la pensione anticipata. Grazie mille in anticipo per la vostra eventuale risposta al mio quesito.”

Pensione anticipata: ecco come recuperare 2 mesi di figurativi per ogni anno di lavoro svolto

Quello che pensa di fare il nostro lettore ha un nome ben preciso e si chiama maggiorazione contributiva per invalidi. In effetti, il nostro lettore ha pienamente ragione. Gli anni di contributi versati per l’attività lavorativa svolta dopo il riconoscimento della disabilità civile valgono di più rispetto al solito. Ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento della disabilità vale 1,2 volte.

Significa che, al posto di 12 mesi, un anno di contributi versati vale 14 mesi. Questo serve per fare in modo che un lavoratore raggiunga più facilmente la carriera contributiva utile ad andare in pensione in anticipo. Il nostro lettore, se ha meno di 42 anni e 10 mesi di contributi versati, grazie alla maggiorazione dei suoi anni di lavoro svolti come invalido, può avere diritto a dei mesi aggiuntivi di contributi previdenziali.

Tali mesi aggiuntivi varranno solo per il diritto alla pensione e non per il calcolo dell’assegno, poiché la maggiorazione non produce incrementi di importo della pensione.

La procedura come prevista dal sito istituzionale dell’INPS

Sul portale dell’INPS è disponibile il servizio per la valutazione degli anni di lavoro successivi al riconoscimento dell’invalidità civile. Il servizio permette di inviare la domanda di riconoscimento solo per lavoratori sordomuti e invalidi a cui è assegnata dalla Commissione Medica accertatrice un’invalidità superiore al 74%.

Fu l’articolo 80, comma 3, della legge numero 388 del 23 dicembre 2000 a riconoscere questa possibilità a decorrere dall’anno 2002. Il beneficio riguarda i lavoratori sordomuti e gli invalidi civili, a prescindere dalla causa di questa disabilità.

Si possono recuperare fino a un massimo di 5 anni di contributi figurativi validi per il diritto alla pensione. La maggiorazione non è automatica, ma deve essere l’invalido a produrre espressa domanda all’INPS. Anche se è entrata in vigore nel 2002, la misura consente di recuperare contributi anche per i periodi precedenti.

Come detto, la misura serve sempre per il diritto alla pensione, ma non ha rilevanza nel calcolo della quota di pensione contributiva. Invece, è utile sulle quote di pensione con il sistema retributivo.