Il governo Meloni ancora deve formarsi. I tempi stringono e non appena il nuovo esecutivo si insedierà sarà subito chiamato ad affrontare due questioni spinose.

C’è da scrivere ed approvare la nuova legge di bilancio. La cosa deve essere fatta entro il 31 dicembre 2022, altrimenti si rischia l’esercizio provvisorio. Altra questione subito da prendere in mano è la pensione.

I tempi per una riforma da qui a fine anno sono davvero brevi. Ed una riforma (se la si vuole strutturale) non la si può “racimolare” in così pochi mesi.

D’altronde ci sarà anche da confrontarsi ed ascoltare le parti sociali.

Intanto, al 31 dicembre 2022 scadono tre forme di pensione anticipata. Si fa largo la voce secondo cui, se non si riuscirà a fare la riforma, è probabile che il nuovo governo possa decidere di prorogarle. Ci riferiamo a:

  • Quota 102
  • Opzione donna
  • Ape social.

In mancanza di proroga resta la pensione con 67 anni di età e 20 anni di contributi. Resta anche la pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica, con 42 anni e 10 mesi di contributi (se uomini) e di 41 anni e 10 mesi di contributi (se donna).

Pensione anticipata con Quita 102 (ancora tre mesi)

Il 31 dicembre 2022, se non ci sarà una proroga, finisce anche l’era di Quota 102, ossia la possibilità di uscire dal mondo del lavoro con una pensione anticipata per chi entro il 31 dicembre di quest’anno maturi:

  • 38 anni di contributi
  • e 64 anni di età.

Questa forma di pensionamento ha sostituto Quota 100 che è tramontata al 31 dicembre 2021. In pratica con Quota 100 è stato possibile il pensionamento per chi, entro la fine del 2021, avesse maturato:

  • 38 anni di anzianità contributiva
  • e 62 anni di età.

Finita Quota 100 ed in attesa di una riforma pensioni, il legislatore, dunque, aveva ben pensato di trovare una soluzione transitoria con Quota 102 a cui però è stata data vita solo per un anno.

Ora il problema si ripropone in quanto la riforma non è arrivata e Quota 102 è in scadenza.

Opzione donna e Ape social

Anche opzione donna è stata sempre oggetto di proroga anno dopo anno. L’ultima è quella che è in scadenza ora. In pratica questo sistema permette alle donne una pensione anticipata con 35 anni di contributi e:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti
  • 59 anni di età per le lavoratrici autonome.

Tali requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2021. Mentre, il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico è solo dopo che sono trascorsi:

  • 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
  • 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

In scadenza a fine anno 2022 anche Ape social. Si tratta della forma di pensione anticipata prevista per chi nella vita ha svolto lavori ritenuti gravosi (usuranti) o per particolari categorie svantaggiate. Permette l’uscita dal mondo del lavoro a 63 anni di età per chi ha maturato 30 anni di contributi (oppure 36 anni di contributi a seconda dei casi). Fu introdotta in via sperimentale nel 2017 e poi prorogata di anno in anno fino al 31 dicembre 2022.