“Nel caso dell’artista come in quello dell’artigiano, si vede in modo chiarissimo che l’uomo meno di tutto riesce a possedere ciò che gli appartiene più strettamente. Le sue opere lo lasciano, come gli uccelli il nido in cui furono covati“, affermava Goethe. Gli artigiani svolgono indubbiamente uno dei lavori più affascinanti di tutti.

Questo perché sono in grado di realizzare, in genere interamente a mano, dei prodotti unici nel loro genere e in grado di ammaliare i potenziali clienti.

Nonostante la bellezza di tale lavoro, però, non mancano le note dolenti. Ovvero la pensione a cui hanno diritto gli artigiani che purtroppo è particolarmente bassa. Ma per quale motivo? Ecco come funziona.

Pensione artigiani: perché è così bassa e come calcolare i contributi versati

I titolari di partita Iva possono andare in pensione, in genere, una volta maturati i requisiti richiesti dalla Legge Fornero. Ne consegue che possono accedere al trattamento pensionistico all’età di 67 anni a patto di aver maturato almeno vent’anni di contributi. Oppure possono uscire anticipatamente dal mondo del lavoro dopo aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini, o 41 anni e 10 mesi di contributi se lavoratrici donne.

In base al tipo di attività svolta, è bene sapere, i titolari di partita Iva devono effettuare l’iscrizione presso una specifica gestione o cassa. Ne sono un chiaro esempio gli artigiani che, in quanto tali, si iscrivono presso la Gestione Artigiani e Commercianti INPS. Ebbene, tutte le gestioni INPS si basano su un sistema di contribuzione dove ogni anno vengono stabilite delle percentuali da versare sul reddito imponibile.

Entrando nei dettagli, gli artigiani devono versare una contribuzione minima e calcolare i contributi sulla parte eccedente. Le aliquote per l’anno 2023 sono le seguenti:

  • 24% per i titolari e collaboratori over 21 con reddito fino a 52.190 euro;
  • 25% per titolari e collaboratori over 21 con reddito superiore a 52.190 euro;
  • 23,25% per titolari e collaboratori under 21 con reddito fino a 52.190 euro;
  • 24,25% per titolari e collaboratori under 21 con reddito superiore a 52.190 euro.

Come è possibile notare, le aliquote contributive versate dagli artigiani sono più basse, ad esempio, rispetto a quelle versate dai dipendenti.

Quest’ultimi, infatti, versano il 33% della propria retribuzione. Proprio questo fattore è uno dei motivi per cui gli artigiani percepiscono una pensione particolarmente bassa. Ma non solo, gli artigiani hanno in genere redditi variabili e, spesso, più bassi rispetto ad altri tipi di lavori. Questo può portare ad avere meno contributi previdenziali e pertanto un trattamento pensionistico più basso.